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16 feb 2009
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Tanti Italiani alle sfilate di New York

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Ansa
Pubblicato il
16 feb 2009

Tanti italiani alla settimana delle sfilate di New York che ha aperto i battenti col 'made in Usa' in profonda crisi. Gli stilisti americani devono fare i conti con la recessione e le passerelle che hanno inaugurato Fashion Week quest'anno sono state a scartamento ridotto, senza gli eccessi delle stagioni passate.


Campagna Pubblicitaria "Philosophy" - A. Ferretti

Sfidando il clima tetro che ha portato molte boutique a Manhattan a calare per sempre le serrande (sul Wall Street Journal del fine settimana l'editorialista Peggy Noonan ha descritto a fosche tinte una passeggiata da brivido su Madison Avenue), Giorgio Armani è tornato a New York per il taglio del nastro, domani, del suo nuovo negozio sulla Quinta: il secondo che lo stilista, presidente, Ceo e unico azionista della sua casa di moda ha aperto a Manhattan in tempi di crisi.

Armani era a Manhattan l'11 settembre 2001 per l'inaugurazione del punto di vendita Casa a Soho: anziché festeggiare si trovò a dover visitare il suo nuovo negozio invaso dalla polvere del World Trade Center. "Anche in tempi difficili, New York è sempre la stessa, bellissima New York. E' vero però che le strade sono più vuote. C'é meno gente in giro", ha commentato oggi lo stilista in un blog pubblicato sul New York Times.

Tra gli italiani della Fashion Week di New York torna anche quest'anno Alberta Ferretti per presentare, domani, la sua linea giovane Philosophy. Ieri, sotto i tendoni di Bryant Park, Miss Sixty si è tuffata negli anni '80, nella vitalita' e nella positività di quegli anni, per la prossima collezione in stile Pop-punk autunno/inverno 2009 in cui il denim è protagonista con gommature effetto pizzo, devoré setosi per gli abiti da sera, stampe trompe l'oeil.

La donna di Miss Sixty incarna il mondo della bellezza prorompente fotografata da Richard Avedon negli anni '80. ''Ci siamo ispirati agli anni '80 - ha detto all'ANSA Wichy Hassan, direttore creativo e co-fondatore del Gruppo Sixty - perché sono stati gli anni dell'edonismo, dell'allegria, del pensare positivo. Pensiamo che la moda sia prima di tutto un divertimento. Siamo ottimisti. Questa è anche la nostra risposta alla crisi".

Tra gli stilisti Usa la reazione di molti alla recessione è stata pragmatica: Jason Wu, il 26enne stilista adottato da Michelle Obama, ha proposto alle giovani broker licenziate da Wall Street abitini e camicette di chiffon all'insegna del bon ton al posto del sex appeal. Pochi eccessi finora dunque, se non nelle calzature: sandali dai tacchi vertiginosi hanno trasformato la passerella di Hervé Leger in una pista di pattinaggio mandando due modelle a gambe all'aria durante la sfilata.

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