Swarovski si impegna in un piano di ristrutturazione radicale
Colpito dalla crisi pandemica del coronavirus, Swarovski avvierà un drastico piano di ristrutturazione. In programma l’eliminazione di 6.000 posti di lavoro (che rappresentano poco più del 20% della forza lavoro totale) e varie chiusure di negozi. Questo piano di revisione della propria attività, il più importante in 125 anni di storia, è stato approvato dagli azionisti del gruppo austriaco noto per i suoi cristalli, rivela Bloomberg. La società non ha risposto alle richieste di commento da parte di FashionNetwork.com.

Interrogata da FashionNetwork.com, l'azienda ha confermato la sua intenzione di "riallineare la sua attività con una nuova visione e strategia di crescita, adattandosi in profondità alle proprie strutture organizzative esistenti e al suo modello di business. A tal fine, tutti i processi e le attività dell'azienda nel mondo sono in fase di revisione per garantire che siano in linea con la strategia e la realtà economica ".
"Questo programma per ridimensionare l'attività mondiale dell'azienda ha già interessato più di 6.000 posti di lavoro in tutto il mondo. Questi tagli rappresentano delle decisioni profondamente difficili e tristi da prendere. Ma purtroppo erano necessarie per tutelare la sostenibilità a lungo termine dell'azienda e del marchio", spiega Swarovski, specificando che il gruppo chiuderà "una piccola parte" dei suoi negozi "per ottimizzare la nostra rete di distribuzione nel rispetto della nostra nuova strategia".
Secondo l’agenzia di stampa americana, il CEO Robert Buchbauer, che si opponeva alla famiglia fondatrice, è riuscito ad imporre la sua strategia, facendovi aderire quasi l'80% degli azionisti. Il suo progetto punta "a ridurre l'attività nel poco redditizio mercato dei prodotti a largo consumo e a concentrarsi su prodotti di gioielleria più costosi che offrono margini più elevati, inclusi anelli e braccialetti", nell’intento di ridurre l'offerta per renderla più esclusiva.
Il produttore di cristalli aveva già annunciato a fine giugno la soppressione di 600 posti di lavoro nel mondo, dei quali 200 nel suo storico quartier generale di Wattens, non lontano da Innsbruck, a seguito della diminuzione della domanda negli Stati Uniti e in Asia. Poi, questo autunno, ha deciso di tagliare altri 1.000 posti di lavoro nella sua roccaforte tirolese, citando come ragioni della misura una pressione competitiva sempre maggiore e la pandemia.
Il gruppo fondato nel 1895 da Daniel Swarovski dà lavoro a 34.500 persone e produce in particolare brillanti in Austria, India, Thailandia, Vietnam, Serbia e Stati Uniti, i quali vengono venduti in circa 170 nazioni.
Applicando questo piano, il rilancio di Swarovski, che ha chiuso il 2019 su 2,7 miliardi di euro di fatturato, dovrebbe necessitare di un periodo variabile dai due ai tre anni, poiché le sue vendite dovrebbero diminuire di circa un terzo quest'anno, secondo Bloomberg.
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