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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
20 dic 2022
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Supportati da Camera Moda, giovani migranti entrano in maison del lusso

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
20 dic 2022

Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) lancia la seconda edizione del progetto " Fashion Deserves the World", pensato per inserire migranti o rifugiati nel tessuto industriale e creativo del made in Italy. L'occasione per l’istituzione di fare il punto sull’iniziativa, lanciata nel giugno 2021 con il supporto della start-up Mygrants e dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, dando la parola a tre giovani talenti che hanno partecipato alla prima edizione, oggi inseriti in grandi maison del lusso.


Jennifer, Ghizlane e Ahmed con Carlo Capasa - CNMI

 
Su quasi 1.000 candidature, Camera Moda ha selezionato l'anno scorso quindici persone, migranti o rifugiati di età inferiore ai 35 anni, interessate ai mestieri della moda e che già parlavano un po' di italiano, consentendo loro di accedere a una formazione dedicata e di ottenere uno stage presso una maison. All'appello hanno risposto aziende come Fendi, Gucci, Valentino, Moncler, Zegna e il gruppo Aeffe.
 
Provenienti da Africa, Medio Oriente e Russia, i quindici selezionati hanno prima seguito online un corso di formazione di base, personalizzato in base alle loro competenze, poi hanno potuto approfondire le loro conoscenze con uno stage in azienda. Alcuni si sono visti rinnovare lo stage, altri hanno deciso di continuare l'avventura creando un'attività in proprio. Altri ancora sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato o confermati per altri sei mesi. Tra loro, Ghizlane, Ahmed e Jennifer, che hanno visto la loro vita cambiare e il loro sogno avverarsi.

Competenze e percorsi di vita
 
Figlia di immigrati di origine marocchina, Ghizlhane (27) è cresciuta in Toscana. Nella sua famiglia ci sono ricamatrici e tessitrici (sua madre realizzava tappeti), ma lei voleva orientarsi verso la moda a modo suo. "Ho conseguito il diploma di maturità professionale come geometra. Poi sono riuscita a seguire un corso di designer presso la filiale dell'Istituto Burgo di Pisa. Grazie al progetto di Camera Moda ho potuto realizzare il mio sogno. Sono stato presa in stage da Gucci, dove per sei mesi ho potuto familiarizzare con i diversi mestieri", spiega. Inviata nello stabilimento di Novara, dove la griffe principale di Kering fa produrre i suoi prototipi, oggi lavora nel laboratorio di cucito.
 
Ahmed, 31 anni, è arrivato in Italia nel 2018 con un visto turistico, senza sapere la lingua o conoscere nulla della Penisola. Laureato in economia e di origini egiziane, dopo aver lavorato per cinque anni per una grande azienda internazionale ha dovuto lasciare il suo Paese dopo la primavera araba. Pensava che avrebbe trovato rapidamente un lavoro equivalente in Italia, ma ha dovuto ricredersi presto. “Mi è stato subito fatto capire che non era possibile. Ho iniziato a imparare la lingua e ho cominciato a lavorare in pizzeria, prima come lavapiatti, poi come aiutante in cucina. Dopo tre anni ho finalmente ottenuto il permesso di soggiorno», racconta.
 
Dopo uno stop forzato dovuto al Covid, ha trovato lavoro come magazziniere-corriere alla Borsa di Milano, dalle 3 alle 9 del mattino. Parallelamente invia la sua candidatura all’annuncio di Camera Moda. È stato selezionato e ha iniziato uno stage da Fendi, la maison romana del gruppo LVMH, pur mantenendo il suo lavoro in Borsa. “Sono stato super contento di poter mettere piede in un settore così elegante. Dopo diversi stage, sono stato assunto a tempo indeterminato nell'ufficio finanza e ora lavoro alla sede di Roma”, ci racconta raggiante.
 

La seconda edizione si concentrerà sui mestieri manuali - CNMI


Nigeriana, Jennifer (36 anni) è arrivata nel 2013 sull'isola di Lampedusa dopo una traversata su un’imbarcazione di fortuna. Un'esperienza traumatica, di cui non vuole parlare. "Sono una rifugiata. Ho iniziato a lavorare per una comunità, mentre studiavo per diventare un'educatrice sociale. Ho sempre voluto fare moda, ma non ci sono borse di studio per le scuole di moda. Costa molti soldi e io sono qui da sola", ci dice la giovane donna, che ha iniziato a seguire lezioni di cucito e modellistica online su YouTube.
 
"L'opportunità offerta da Camera Moda è arrivata nel momento in cui volevo cambiare il mio progetto di vita. Sono stata fortunata. Sono stata presa in stage nel gruppo Aeffe, a San Giovanni in Marignano. All’inizio mi hanno aiutato dandomi un alloggio, poi mi hanno assunto per un anno. Lavoro come sarta e realizzo i prototipi per Moschino. È semplicemente fantastico", ci dice con un ampio sorriso.
 
"Tutte queste storie ci fanno capire che dobbiamo fare di più! Abbiamo lanciato questo progetto per stimolare il cambiamento e incoraggiare delle buone pratiche. È un progetto innovativo, che funziona. Abbiamo trovato dei talenti appassionati", ha dichiarato il Presidente di Camera Moda, Carlo Capasa, durante un convegno dedicato alla presentazione del progetto. "Parliamo molto della manualità degli artigiani italiani. Vogliamo trasmettere questo saper fare a tutti e fare in modo che l'Italia diventi la Silicon Valley della moda per l'Europa", conclude.
 
La nuova edizione di "Fashion Deserves the World" prende il via questa settimana e fino a marzo-aprile 2023 selezionerà quindici nuovi talenti, concentrandosi questa volta sui mestieri dell’artigianato e sul made in Italy, per coprire in particolare le professioni più ricercate dalle aziende del settore, come sartoria, modellismo e ricamo.

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