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Adnkronos
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Pubblicato il
2 lug 2012
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Suitsupply, il brand olandese che parla Made in Italy cresce in Italia
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2 lug 2012
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Batte bandiera olandese, ma parla decisamente Made in Italy SuitSupply, brand fondato da Fokke de Jong, 38enne che lancia il marchio di moda maschile nel 2000. E sceglie un "prêt-à-porter su misura", che non è una contraddizione in termini, ma la proposta di abiti confezionati, con rifiniture su misura, ma anche sartoria ad hoc, e un'ampia gamma di scarpe e accessori, con outfit adatti a ogni situazione.
Foto di questi capi SuitSupply: Adnkronos |
"SuitSupply è nata 12 anni fa - racconta de Jong all'Adnkronos - e io avevo 27 anni quando ho provato per la prima volta una forte attrazione nei confronti del fashion business e ho iniziato a organizzare parties nei campus universitari nei quali vendevo gli abiti". Il negozio? Il baule della sua auto e tutto questo sei mesi prima di prendere la laurea in legge. "Alla fine ho deciso di lasciare la scuola e proseguire l'attività nel mondo della sartoria".
Oggi SuitSupply vanta 38 negozi, tutti di proprietà, distribuiti in Olanda, Germania, USA, UK e Cina, seguendo il percorso tracciato dal piano di espansione internazionale del brand, iniziato nel 2000: già per il 2013 sono in previsione 15 store worldwide. Il primo nagozio in Italia è stato inaugurato all'inizio del 2012, in corso Matteotti a Milano, in uno spazio di 400 mq.
Una scelta unita alla volontà di ridurre i passaggi della produzione/distribuzione con una produzione integrata e totalmente verticalizzata (dal design alla manifattura, tutto è prodotto internamente) che consente di proporre capi a prezzi accessibili (il range degli abiti di Suitsupply va dai 250 ai 600 euro).
Ogni negozio ha al suo interno uno o più sarti a disposizione del cliente: un sarto non nel retrobottega, ma un professionista che lavora al centro del negozio, in vetrina, visibile agli occhi di ogni passante, a garanzia di qualità e servizio, con consegna del capo 'ritoccato' in meno di un'ora. All'interno degli store è presente un servizio di tailor made che permette la confezione di capi su misura con una scelta di varianti quasi illimitata, in breve tempo e a costi sempre contenuti (a partire dai 300 euro).
"Il negozio di Milano - racconta de Jong - sta andando molto bene, meglio di quanto ci aspettassimo. All'inizio la convinzione era che Milano fosse un mercato particolarmente maturo e che ci sarebbe voluto molto tempo per farci conoscere e perché i nuovi clienti potessero comprendere le caratteristiche del nostro marchio. Invece il risultato nel corso dei mesi ci ha sorpreso: la crescita è forte e ne siamo molto contenti". Ora SuitSupply guarda a Roma come prossima tappa nel piano di aperture.
I numeri, d'altro canto, testimoniano una crescita a doppia cifra. Il 2011 si è chiuso con un turnover di 70 milioni di euro pari a una crescita del 25% rispetto al 2010, mentre il trend di crescita degli ultimi anni è stato del 40%. L'obiettivo è superare i 100 milioni di euro nel 2012 e di inaugurare altri 10 store nell'anno, store di cui fanno parte i recenti opening di New York, Shanghai, Düsseldorf e Milano.
Accanto alla crescita dei canali di vendita tradizionale, Suitsupply ha sviluppato negli anni un canale di e-commerce molto forte che tuttora rappresenta il 15% del fatturato globale. "Usiamo solo - ricorda ancora de Jong - il miglior tessuto italiano per tutti i nostri vestiti, per il dettaglio, la finezza e la tradizione che in realtà garantiscono la migliore qualità per i nostri abiti. Che vengono prodotti ovunque nel mondo perché crediamo nell'opportunità di utilizzare i migliori talenti e di fare leva sulle caratteristiche che esistono in ogni angolo della terra per garantire la massima qualità dei prodotti". Al momento nessuna intenzione di dedicarsi anche alle collezioni donna. "Vestiamo solo l'uomo", assicura de Jong.
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