Stella McCartney e la sua fattoria degli animali ad emissioni zero
Una banda di personaggi in costumi da cartone animato accoglieva gli invitati alla sfilata di Stella McCartney all’Opéra di Parigi questo lunedì. Distribuendo giovani piantine di alberi come regali, queste creature fintamente pelose offrivano pure continui commenti stravaganti, mentre i primi invitati assaporavano una tazza di tè o caffè.

“Questo si chiama Robert”, scherzava un uomo di un metro e ottanta vestito come un coccodrillo gigante, indicando un arbusto mentre si avvicinava a un'enorme mucca, una coppia di conigli e una volpe giocosa. Una nota attaccata ad ogni pianta annunciava: “Tutti oggi dovremmo essere a zero emissioni. Noi assorbiamo la CO2 emessa dalla sfilata per rendere questa esperienza completamente priva di anidride carbonica. Piantare questo albero fa parte della soluzione”. Nessun designer ha investito tante energie nell'ecologia come Stella McCartney, e la sua ultima collezione ne è stata un ottimo esempio.
I capi più belli: una serie di eccellenti cappotti in stile costruttivista – il migliore era il cappotto nero da commissario raffinato degno di Rodchenko, indossato dalla bionda Amber Valletta, che vanta una lunga esperienza delle passerelle.
Si scopre che Stella McCartney è stata ispirata in questa stagione dal leggendario illustratore franco-russo Erté, che lei ha incontrato quand’era bambina. La stilista ha collaborato con gli archivi Erté per creare stampati intimi pieni di fascino, come la Medusa o la Galassia, ripresi su abiti da cocktail avvolgenti.
Ma il fulcro della collezione sono stati i cappotti maschili militari o per la città, che la figlia di Paul ha saputo reinventare iniettandovi veri tocchi di femminilità. Semplici, ma tagliati in modi notevoli, la maggior parte completati da sottili colli a imbuto: diventeranno veri e propri bestseller, riassumendo perfettamente il DNA ottimista, ma pragmatico, di Stella. Si poteva facilmente immaginare una qualsiasi di queste ragazze uscire dal défilé per infilarsi dritta filata sotto la pioggia battente che ha sferzato gli ultimi cinque giorni della Settimana della Moda di Parigi. E con moltissimo stile!
Ironicamente, per questa autentica attivista contro l'uso di prodotti di origine animale nella moda, metà dei look comprendeva pellicce finte, montagne di lanetta arruffata (garantita senza prodotti di origine animale) o pelle vegana traforata. Su tutto, una serie di super stivali stile Chelsea chiamati “Emilie”, fatti di pelle simil vegana d’alta qualità, con uno strato di legno di macadamia nella suola, che somigliava in modo soprendente alla vera pelle. Tutto questo potrebbe sembrare un poco fuori posto, se i vestiti non fossero belli, ma per fortuna è stata una delle collezioni Autunno-Inverno più solide che Stella abbia presentato da numerose stagioni a questa parte.

I capi erano realizzati in una tavolozza scura di neri, tonalità minerali, argilla, sabbia, con una bella manciata di porpora e terra bruciata. La sfilata ha raggiunto il punto culminante quando una dozzina di animali sono venuti a raggiungere la truppa delle modelle, per un finale brioso. Mucche frisone in testa, mentre i coniglietti della McCartney danzavano allegramente, il tutto ha contribuito a portare un po' di buon umore in una delle stagioni della moda più cupe che Parigi abbia conosciuto, all’ombra del virus.
Nonostante il tempo umido, Stella sembra più libera coi suoi nuovi soci di LVMH, e ora si trova chiaramente al culmine della sua capacità artistica. “Libera? Sono sempre stata libera”, è scoppiata a ridere, posando nel backstage insieme a decine di top model e personaggi dei cartoni animati.
“Ora vorrei fare una bella foto con gli animali. Scusate ragazze!”, ha urlato Stella, mentre i suoi finti animali da fattoria si radunavano attorno a lei, e le modelle lasciavano il dietro le quinte.
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