Stefano Ricci si rivolge ai clienti VIP con champagne e sigari
Come per la maggior parte dei marchi, la pandemia ha portato Stefano Ricci a ripensarsi. Pur continuando a puntare sull'alto di gamma, arricchendo la propria gamma di prodotti esclusivi - come lo champagne appena lanciato a suo nome - la firma italiana del lusso ha deciso di accelerare decisamente sulla dimensione digitale.
“In pieno lockdown, abbiamo creato una piattaforma B2B per non interrompere il ciclo produttivo. Presentare le nostre collezioni attraverso uno showroom virtuale era per noi impensabile fino a poco tempo fa. Il successo è stato tale che in questa stagione l’abbiamo reso accessibile anche a una decina di nostri clienti più importanti, in particolare quelli che non possono ancora viaggiare, come i russi”, spiega Niccolò Ricci, General Manager del brand, incontrato alla fiera fiorentina Pitti Uomo.
Con il fratello Filippo, responsabile dello stile, Niccolò affianca il padre Stefano Ricci, tuttora attivo come presidente, che ha fondato nel 1972, insieme alla moglie Claudia, il brand di prêt-à-porter maschile di lusso al 100% Made in Italy che porta il suo nome. Posizionata nell’altissimo di gamma, l'azienda ancora di proprietà della famiglia coccola i suoi clienti VIP.
“Il nostro showroom virtuale permette ai clienti più affezionati di vedere in anteprima la nuova collezione, accompagnati online dal direttore del loro negozio di riferimento, e di preordinare i pezzi che desiderano”, continua Niccolò Ricci. Dopo un primo test positivo, l'etichetta estenderà l'accesso a questo nuovo showroom digitale ai 240 membri del suo “SR Club”, che riunisce i clienti che spendono più di 50.000 euro all'anno per i suoi prodotti.
L’iniziativa è una delle tante altre esperienze speciali riservate a questi clienti top, come i tour privati organizzati nei laboratori di Stefano Ricci, a Fiesole, sulle colline che sorgono a nord di Firenze, o nell'Antico Setificio Fiorentino di Firenze, una delle seterie più antiche d'Europa, acquistate dal gruppo nel 2010 per tessere i suoi completi più lussuosi.
Ad esempio, ai membri del club vengono offerti i sigari della casa, realizzati nella Repubblica Dominicana in esclusiva per lei dal famoso produttore Arturo Fuentes. Di recente, i suoi clienti hanno potuto scoprire il primo champagne Stefano Ricci, prodotto da una piccola tenuta della Champagne, la cui cuvée di 1.500 bottiglie è andata esaurita in pochi giorni.
Il brand ha approfittato del periodo per rinnovare il proprio sito di e-commerce, lanciato sei anni fa, dove ora registra “un ticket medio molto alto”. Inoltre ha modernizzato l’offerta introducendo per la prima volta nylon e tessuti tecnici con la stagione Primavera-Estate 2022, ringiovanendo così le sue proposte, fino ad ora confinate ad un guardaroba prevalentemente formale e tradizionale.
Nel 2020, Stefano Ricci, che impiega 600 persone e ha realizzato un fatturato di 148,3 milioni di euro nel 2019, ha accusato, come la maggior parte delle altre case di moda, un calo delle vendite di oltre il 40%. Ma il 2021 sta già mostrando una netta ripresa, con un balzo del 70% nei primi sei mesi. “Noi speriamo di tornare nel 2022 al livello del 2019”, ha detto Niccolò Ricci.
“Stiamo crescendo in Cina, dove generiamo il 35% delle nostre vendite, così come negli Stati Uniti e in Russia (con i paesi dell'Est Europa insieme, ndr.), che rappresentano ciascuno il 20% del nostro fatturato. Solo l'Europa non riesce a riprendersi”, si lamenta.
Il marchio toscano è distribuito attraverso 70 boutique monomarca, e 22 shop-in-shop nei grandi magazzini. Stefano Ricci ha poi appena inaugurato un nuovo indirizzo in Cina, a Changsha, e si appresta ad aprire uno store a Bangkok, in Thailandia, mentre ha rilevato la gestione diretta del suo punto vendita a Singapore, “per rafforzare la nostra presenza nel sud-est asiatico”.
“Siamo una realtà familiare di medie dimensioni. I nostri competitor sono i grandi gruppi del lusso. Quello che fa la differenza è l'eccellenza dei nostri prodotti. Loro investono nella comunicazione. Noi, nella qualità e i nostri clienti la percepiscono molto bene”, afferma Filippo Ricci. “Ci aspettiamo due o tre anni di grandi prestazioni”, conclude il fratello Niccolò.
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