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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
13 set 2018
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Sports Direct smentisce di aver discusso di una fusione tra House of Fraser e Debenhams

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
13 set 2018

Sports Direct ha affermato nella giornata di mercoledì di non avere intenzione di presentare un’offerta per la catena britannica di grandi magazzini Debenhams. Il distributore di articoli sportivi ha così reagito con questa affermazione a ciò che definisce come "recenti voci di stampa".

DR


In giornata, un consigliere uscente di Sports Direct aveva detto che il gruppo aveva discusso della possibilità di fondere House of Fraser con Debenhams.
 
Sports Direct, fondato dal miliardario Mike Ashley, ha comprato House of Fraser per 90 milioni di sterline (100,9 milioni di euro) il mese scorso dopo il fallimento di un piano di salvataggio sostenuto dal gruppo cinese C.banner. La società possiede anche una quota del 29,7% di Debenhams, gruppo britannico di grandi magazzini in difficoltà.

Alla domanda se il consiglio di amministrazione di Sports Direct avesse sollevato la possibilità di unire House of Fraser (788 milioni di sterline di vendite nel 2017) e Debenhams (2,954 miliardi di sterline di vendite), Simon Bentley ha detto alla stampa durante l'assemblea generale del gruppo a Londra: "Ne abbiamo discusso". Il dirigente lascia il consiglio di amministrazione del gruppo dopo avervi fatto parte dal 2007.
 
Simon Bentley ha aggiunto che Sports Direct era attualmente focalizzato sulla sua ultima acquisizione, aggiungendo che se si presenteranno delle opportunità in futuro, il gruppo sarà in grado di approfittarne.

dpa


Non è solamente in Inghilterra che i grandi magazzini devono affrontare delle difficoltà. Al di là l'Atlantico, le reti di department store si stanno ampiamente riducendo. E l’idea di una fusione tra House of Fraser e Debenhams sostanzialmente riprende l'accordo perfezionato martedì tra la canadese Hudson's Bay e l’austriaca Signa per fondere le loro catene tedesche di grandi magazzini Kaufhof (96 punti vendita in Germania) e Karstadt (80 punti vendita in Germania) nell’intento di resistere meglio alla concorrenza dei distributori online, creando così una entità dal fatturato annuo cumulato di 5,4 miliardi di euro, che sarà posseduta al 49,99% da Hudson’s Bay e per il resto da Signa.
 
“È come se si fondessero i Printemps e le Galeries Lafayette”, faceva notare martedì scorso Paolo de Cesare, Presidente del gruppo Printemps, durante una presentazione. Prima di aggiungere, sorridendo: “Ma questo non è d’attualità”.

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