Spinto dal lockdown, Asos raggiunge un fatturato annuo di 3,6 miliardi di euro
I risultati annuali di Asos, pubblicati mercoledì, confermano ancora una volta la potenza dei pure players in un mercato della moda gravemente colpito dalla pandemia. Mentre i dettaglianti fisici hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti, le vendite e i profitti di Asos sono aumentati vertiginosamente nell'ultimo anno fiscale, terminato il 31 agosto.
Asos ha registrato “solide performance operative e finanziarie”. La società si dice “ben posizionata per progredire tra i pochi attori veramente globalizzati nella distribuzione al dettaglio di prodotti di moda”.
La base clienti attiva dell'azienda è cresciuta di 3,1 milioni di persone durante l'anno, raggiungendo un totale di 23,4 milioni. Asos ha avuto un “buon inizio” nell'anno fiscale 2021, ma rimane cauto riguardo alle evoluzioni nella domanda dei consumatori, perché “le prospettive economiche e gli stili di vita dei giovani di 20 anni restano confusi”.
Nell'ultimo esercizio finanziario, i ricavi del gruppo Asos sono aumentati del 19% (per i dati riportati come per le cifre al netto degli effetti valutari), per raggiungere i 3,263 miliardi di sterline (3,608 miliardi di euro). Le vendite al dettaglio hanno percorso la medesima progressione, raggiungendo i 3,171 miliardi di sterline (3,507 miliardi di euro), e le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono cresciute del 18%, a 1,176 miliardi di sterline (1,301 miliardi di euro). Le vendite al dettaglio internazionali sono aumentate del 20%, per raggiungere gli 1,995 miliardi di sterline (2,206 miliardi di euro). Tra questi, le vendite nell'UE sono aumentate del 22%. Gli USA e il resto del mondo sono entrambi aumentati del 18%.
Tutto ciò si è tradotto in un aumento del 16% del margine lordo, che ha raggiunto gli 1,547 miliardi di sterline (1,710 miliardi di euro), anche se il margine lordo delle vendite al dettaglio ha vacillato durante questo periodo senza precedenti — ed è comprensibile —, passando dal 47,4% al 45,9%. Però l'utile ante imposte è balzato di 109 milioni di sterline (121 milioni di euro), per raggiungere 142,1 milioni di sterline (157,3 milioni di euro).
Secondo il CEO di Asos, Nick Beighton, questo primo semestre da record ha permesso alla società di “risolvere i problemi di rendimento dell'anno fiscale precedente”. Per Beighton all’uscita (dalla prima fase) della pandemia, Asos è ora “un'azienda più forte, più resiliente e più agile, che genera profitti e liquidità conseguenti”, nonostante le difficoltà e la confusione registrate tra primavera ed estate 2020 nei principali mercati di Asos (Regno Unito, Europa, Stati Uniti).
Il CEO indica inoltre che le richieste per alcuni tipi di prodotti, soprattutto l’abbigliamento formale, da sera e da cerimonia, “sono rimaste limitate, ma abbiamo assistito a una forte crescita dell'abbigliamento casual e di altri prodotti adatti al lockdown”.
Secondo lui, i turbamenti nelle abitudini di consumo della sua clientela “non diminuiranno finché gli stili di vita e la stabilità finanziaria dei ventenni non saranno tornati alla normalità. E noi crediamo che gli sconvolgimenti nella catena di approvvigionamento si faranno sentire fino al 2021”.
Un'instabilità che non ha impedito all'azienda di diversificare ulteriormente la propria gamma di prodotti, tenendo conto di questi nuovi parametri e per non perdere di vista il suo core target, ovvero i giovani sensibili alle ultime tendenze. Così, Asos ha allargato le proprie gamme di vestiti casual, di sportswear (la cui richiesta è aumentata del 50% durante il lockdown) e di prodotti di bellezza.
Asos indica inoltre che i suoi 13 marchi di proprietà hanno ottenuto buoni risultati nello scorso esercizio, realizzando un fatturato congiunto di oltre 1 miliardo di sterline. Le label Collusion e Asos 4505 sono entrambe “riuscite ad attirare nuovi clienti durante il contenimento”. Asos 4505 è cresciuta dell’89%, Collusion è salita del 44% “e si è saldamente dimostrata uno dei primi 10 marchi” sulla piattaforma di vendita online.
I recenti lanci di Asos Luxe e Dark Future si rivolgono direttamente “ai nostri segmenti di clientela glam girl e alpha male”, ricorda ancora il CEO. I due nuovi brand “hanno avuto un buon successo sin dall'inizio, ma quest'estate abbiamo lanciato iniziative per rafforzare il coinvolgimento dei clienti, aumentando il numero di prodotti e sostenendo l'immagine dei due brand attraverso partnership con influencer”.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.