7 mar 2013
Spartoo all’assalto del prêt-à-porter
7 mar 2013
Il portale francese di e-commerce Spartoo, specializzato nelle calzature, si dedica ora alla vendita del prêt-à-porter femminile e maschile. Uno sviluppo che comincia con la commercializzazione di 6mila modelli delle collezioni P/E 2013 di un centinaio di marche.
Un importante ampliamento dell’offerta che ha implicato modifiche del sito, come l’adattamento delle schede dei prodotti, e della logistica, con nuovi magazzini di 15mila mq. Questa nuova offerta non è riservata alla sola Francia, ma è proposta in una ventina di paesi europei dove Spartoo opera. Con la sua offerta di 30mila modelli e 7mila marchi di scarpe, il portale aveva già ampliato il suo catalogo con borse e valige nel 2010 e in seguito con orologi e gioielli nel 2012.
“Su internet non si vendono giacche e felpe come si farebbe con le scarpe”, sottolinea Boris Saragaglia, AD di Spartoo. “In totale, Spartoo ha investito quest’anno svariati milioni di euro nel prêt-à-porter. L'abbigliamento ci permetterà di continuare a crescere, proponendo una gamma di prodotti sempre più ampia. Anche se il nostro core business rimane la scarpa, la diversificazione ci permetterà di conquistare nuovi clienti e di fidelizzare al meglio i vecchi”.
Clienti che potranno scoprire un universo abilmente scisso in quattro parti. L’universo 'Moda' proporrà dei capi di Esprit, Desigual, Mexx, DDP, Vero Moda, Eleven Paris e Joseph. Lo spazio 'Denim' ospiterà anch’esso grandi nomi come Diesel, G-Star, Kaporal, Pepe Jeans, Jack & Jones, Le Temps des Cerises e Levi's. La sezione 'Sport Lifestyle' raggrupperà Adidas Originals, Nike, Puma, Converse, Rip Curl, Quilsilver, Volcom e altri brand simili. Infine, l’universo 'Casual' proporrà Gant, Tommy Hilfiger, Timberland, Chevignon e Façonnable.
Per spiegare questa nuova avventura nel prêt-à-porter, Spartoo ricorda che le vendite in linea di abbigliamento sono aumentate dell’8% l’anno scorso, mentre le vendite nazionali del mercato tradizionale non sono aumentate che del 2,1%. Poiché il mercato dell’abbigliamento è più ampio dalle 3 alle 4 volte di quello della calzatura, che pesa 8 miliardi di euro in Francia, il portale spera di vedere il prêt-à-porter incidere “in modo significativo” sul suo fatturato da qui a 3 anni. Fatturato che, nel frattempo, ha raggiunto i 130 milioni di euro nel 2012.
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