22 mar 2016
Sourcing: un un nuovo sistema di reclamo per Textile Exchange
22 mar 2016
L'organizzazione non-profit Textile Exchange (ex Organic Exchange) ha svelato una nuova versione del suo CCS (Content Claim Standard), che permette ai committenti di chiedere la verifica dei materiali utilizzati nei loro ordini.
Il CSS si è rapidamente imposto come uno strumento importante per i brand. E giganti come Adidas, H&M, Patagonia o The North Face hanno preso parte allo sviluppo di questa nuova procedura semplificata. E per non mettere in difficoltà le aziende, la versione precedente del CCS sarà ancora valida fino al 1° gennaio 2017.
In caso di controversia, il CCS non può avere la precedenza sulle norme locali vigenti, come sottolinea il preambolo del manuale di utilizzo di 38 pagine indirizzato ai brand. Marchi il cui numero e la cui influenza sono le armi migliori per ottenere, tramite il CCS, che i fornitori rispondano delle condizioni di produzione e qualità dei pezzi consegnati.
La nuova versione del Content Claim Standard è accompagnata anche da una versione rafforzata dell'OCS (Organic Content Standard). Come indica la sua denominazione, questo procedimento di controllo mira a verificare la percentuale delle materie prime organiche presenti nel prodotto finale.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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