Di
Ansa
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Pubblicato il
14 set 2011
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Sotto tono la New York Fashion Week
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Ansa
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14 set 2011
14 set 2011
Mancano ancora le due giornate finali con i grandi nomi, ma l'aria che tira sulla moda di New York non è esaltante, dopo quasi una settimana di passerelle. Nessuna idea che colpisca, ma neppure una città molto attenta e partecipe, a parte qualche festa isolata nel mondo della moda.
![]() La collezione P/E 2012 di Marc Jacobs a New York - Foto Ansa |
Un anno fa, di questi tempi, era impossibile trovare posto nei ristoranti dove adesso invece si viene accolti senza prenotazione. Ci sono molte sedie vuote alle sfilate: entra anche chi non era riuscito ad avere l'invito. Tanti posti di blocco per le strade, una città preoccupata, tesa.
A molti non è piaciuto che le passerelle siano andate avanti anche l'11 settembre, perfino mentre a Ground Zero c'era la commemorazione ufficiale del presidente Obama. Uno scollamento della moda dalla realtà? Diane von Furstenberg, presidente della Camera della moda americana, a chi le aveva posto la domanda, aveva risposto così: ''l'11 settembre è una data che viene commemorata ogni anno... d'accordo, stavolta era il decennale, ma non potevamo cambiare il calendario''.
Intanto però, proprio da lei e dalla Fashion Week newyorkese, è partita l'idea di spostare in avanti le sfilate di una settimana, a partire dal 2012. Il che finirebbe, naturalmente, con il far scivolare in avanti tutto il treno della moda, cioè il calendario di Londra, di Milano e di Parigi che sono come vagoni agganciati.
Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana spiega che, già da qualche tempo, se ne parla e che secondo lui ''il motivo non è il rispetto dell'11 settembre, ma piuttosto l'esigenza degli americani di collocare le sfilate in un momento di sell out più a loro favorevole''.
Il 5 ottobre a Parigi si riuniranno dunque, per affrontare questo tema del calendario, la Furstenberg, i rappresentanti londinesi, Boselli e Didier Grumbach della Chambre francese. Boselli sottolinea che ''per fortuna noi abbiamo un accordo con la Francia, un asse che funziona, altrimenti saremmo in difficoltà di fronte all'alleanza tra New York e Londra. Possiamo anche arrivare alla conclusione di spostare tutto di una settimana dal 2013 e, volendo, anche dal 2012, ma è inaccettabile che lo spostamento avvenga unilateralmente. Non intendiamo essere messi davanti al fatto compiuto, è inaccettabile''.
Anche perchè ''noi - spiega Boselli - stavamo facendo il ragionamento opposto, cioè quello di anticipare le sfilate. Molti nostri associati infatti ci avevano chiesto di fare le sfilate donna a luglio. Avevamo realizzato un sondaggio, ma la maggioranza non era d'accordo. Ora però, di fronte a questa proposta americana di posticipare, bisognerà rifare il sondaggio per capire se non si voglia piuttosto anticipare decisamente tutto''.
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