16 gen 2022
Sostenibilità: Maat dà nuova vita ai tessuti con gli zaini Atpcal
16 gen 2022
Nel mondo del fashion, un approccio sostenibile si può concretizzare in diversi modi: dall’adozione di metodologie di produzione ecocompatibili, all’utilizzo di materiali organici o riciclati, alla decisione di ridare nuova vita a tessuti già esistenti ma mai usati e fermi in magazzino, nell’ottica di ridurre gli sprechi e la sovrapproduzione. È quest’ultimo il caso di Atpcal, brand di borse e accessori che fa capo all’azienda bolognese Maat, fondata nel 2019 da Carla Negro e Cristian Righetti.

“Dopo 20 anni di esperienza nel mondo degli accessori e del viaggio, io infatti ho lavorato per tanti anni in Mandarina Duck e Cristian in Piquadro, ci siamo resi conto che se da un lato stava aumentando da parte dei consumatori il desiderio di acquistare prodotti sostenibili, dall’altro sul fronte accessori non c’erano molte proposte in grado di soddisfare tale richiesta”, ha spiegato a FashionNetwork.com Carla Negro. “Nell’industria tessile c’è un grande esubero di materiali, perché le aziende per avviare una produzione hanno bisogno di notevoli quantità, e quindi molti tessuti restano invenduti e rimangono nei magazzini fino a diventare obsoleti, il che può succedere anche solo dopo un anno perché la moda cambia velocemente. Abbiamo quindi deciso di utilizzare questi tessuti per creare una nuova linea di borse e accessori, reinventando quello che già esiste anziché produrne di nuovi”.
Atpcal utilizza esclusivamente tessuti italiani, acquistati da aziende o stocchisti prevalentemente in Veneto e in Toscana, mentre la produzione è made in Bologna. Il brand rilascia periodicamente piccole capsule collection in edizione limitata, non legate alla stagionalità ma alla disponibilità dei materiali, che quando sono esaurite non sono più replicabili. I dettagli in pelle sono realizzati con un materiale proveniente dai cactus e il brand sta lavorando per usare plastica riciclata per le parti plastiche.

“Ci rivolgiamo a un pubblico di nicchia, che cerca un prodotto con una storia da raccontare. I nostri zaini costano un po’ di più delle altre proposte in linea con il nostro posizionamento, i nostri prezzi vanno infatti da 129 a 149 euro, ma il feedback che abbiamo dai negozianti è che quando il cliente conosce il tipo di produzione che sta dietro alle nostre creazioni, sceglie comunque di acquistarle, rendendosi conto dell’unicità del prodotto”, prosegue l’imprenditrice. “Utilizzare tessuti già esistenti consente di esprimere al massimo la nostra creatività, perché dobbiamo adattare le nostre idee ai materiali che abbiamo a disposizione, ed è una dimostrazione di responsabilità, in quanto si riducono gli sprechi a favore dell’ambiente. Inoltre, già il fatto di non importare i tessuti da Paesi lontani, come la Cina, riduce l’inquinamento connesso ai trasporti. Infine, abbiamo deciso di lavorare solo con piccoli laboratori e artigiani del bolognese, per tutelare un savoir fare della nostra zona che stava andando perso”.
Oggi Atpcal è presente all’interno di concept store prevalentemente in Nord Italia, come Fabrica Features a Bologna e Cargo Hi Tech a Milano; i prodotti del brand sono inoltre acquistabili tramite l’e-commerce diretto.

“Abbiamo un distributore per l’Italia, mentre il nostro e-commerce b-to-c vende in tutta Europa, soprattutto Germania, Francia, Portogallo e Spagna”, conclude Carla Negro. “Attualmente siamo in trattativa con un department store svizzero; nel prossimo futuro ci piacerebbe approcciare anche il Nord Europa e per farci conoscere anche all’estero partecipiamo a saloni come Mipel e Pitti Uomo. Stiamo anche valutando la possibilità di aprire dei pop up store. Per il momento ci siamo sempre autofinanzianti, ma siamo aperti a soci o investitori interessati al nostro progetto e che ci possano supportare nello sviluppo del brand”.
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