7 lug 2020
SMI: consumi tessile e abbigliamento a -33,7% nel primo quadrimestre
7 lug 2020
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per SMI, nei primi quattro mesi dell’anno i consumi di tessile e abbigliamento hanno registrato un calo del -33,7% a valore, con una flessione del -69,3% nei mesi di marzo e aprile. Considerando i volumi, la variazione è stata del -31,3% nel quadrimestre e del -61,6% nel bimestre marzo/aprile.
“I dati che emergono dagli studi odierni evidenziano due principali fattori: il primo che dalla riapertura gli imprenditori stanno creando tutte le condizioni possibili per tenere saldi i mercati ed evadere gli ordini, al fine di mantenere in vita la filiera in tutte le sue parti”, ha dichiarato il Presidente di SMI, Marino Vago. “Il secondo fattore è la messa in chiaro che le richieste d’aiuto da parte delle imprese al Governo stanno trovando un’amara conferma nei numeri, che destano grande preoccupazione per la tenuta del tessuto industriale italiano, fatto per la maggior parte da PMI”.
Se le pesanti flessioni riguardano equamente i prodotti per uomo e per donna, ad evitare il tracollo totale è stato l’e-commerce, cresciuto di oltre il 10% nel periodo in esame.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nel periodo gennaio-maggio le ore autorizzate per il settore tessile moda, tra CIGO, CIGS e deroga, sono state oltre 64mila, con una decisa contrazione nel mese di maggio rispetto ad aprile (mese in cui le ore autorizzate sono state il triplo di quelle richieste in tutto il 2019). Ad aumentare è stata soprattutto la cassa integrazione ordinaria, passata da circa 9.400 ore del 2019 a 62.000 ore nei primi quattro mesi dell’anno.
Quasi equivalenti le ore richieste nel mese di maggio dal settore tessile (50,1% del totale) rispetto al comparto moda (49,9%), mentre le figure più coinvolte sono state quelle appartenenti alla manodopera operaia (65,1% del totale).
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