SMCP: avviato il processo di cessione del 37% del capitale detenuto dal trustee Glas
Questo 1° marzo segna una nuova tappa nell'evoluzione dell'azionariato di SMCP. In un comunicato, Alastair Beveridge e Daniel Imison di AlixPartners UK LLP, amministratori in rappresentanza di Glas SAS, che è il maggiore azionista del gruppo che possiede i marchi Sandro, Maje, Claudie Pierlot e Fursac, “annunciano oggi il lancio del processo di vendita di una quota di circa il 37% di SMCP (pari a 28.028.163 azioni)”. La società inglese è quindi alla ricerca di acquirenti che saranno i nuovi soci azionisti e si appresta a chiudere un capitolo delicatissimo della storia del gruppo francese.

Visti i tantissimi sconvolgimenti che hanno attraversato un po’ dappertutto l'industria della moda nel periodo pandemico, avevamo quasi dimenticato l'improbabile “affare SMCP” che ha sconvolto il gruppo di prêt-à-porter premium nel 2021. Di fronte al fallimento del suo proprietario cinese dell’epoca, Shandong Ruyi, e della sua struttura europea European TopSoho, i creditori avevano dovuto unirsi insieme e organizzare una difesa per recuperare il loro contributo di circa 250 milioni di euro in obbligazioni convertibili.
Riuniti all'interno di un trustee, ovvero una fiduciaria, di nome Glas, i fondi BlackRock, Carlyle, Anchorage, Boussard e Gavaudan sono diventati teoricamente il maggiore azionista del gruppo... senza però avere l'ambizione di ricoprire questo ruolo. Glas aveva infatti organizzato un'assemblea per evitare qualsiasi obbligo legale di offerta pubblica di acquisto (OPA). La maggior parte delle banche ha dichiarato fin dall'inizio di avere la ferma intenzione di rivendere questa partecipazione.
Mentre il gruppo, presieduto dallo scorso anno da Christophe Cuvillier e guidato da Isabelle Guichot, si appresta a presentare i risultati annuali il 2 marzo, il momento sembra essere giunto. “SMCP conferma di essere stata informata da Glas della sua intenzione di avviare un processo di cessione del 37% del capitale della società”, precisa l’azienda francese in una nota. “Questo punto sarà esaminato dal consiglio di amministrazione, che si è riunito oggi nel quadro della chiusura dei conti annuali 2022”.
I creditori stanno sicuramente annunciando questa decisione perché ora la valutazione della società dovrebbe consentire loro di recuperare l’investimento iniziale, anche se il comunicato indica tuttavia che solo il 75% degli obbligazionisti abbia dato mandato al fiduciario e agli amministratori di “avviare il processo di commercializzazione e vendita delle azioni date in pegno”.
Gli esperti finanziari stimano che il processo di vendita potrebbe durare diversi mesi. “Sarà strutturato in due fasi. Durante la prima fase, che dovrebbe durare circa due mesi, non è previsto che i potenziali acquirenti abbiano accesso a informazioni materiali non pubbliche”, precisa il comunicato. “In questa fase preliminare del lancio del processo di vendita, rimangono sconosciute le tempistiche del processo di vendita, la conclusione di una vendita delle azioni vincolate, l'identità dell'acquirente (o degli acquirenti) e la presenza di uno o più acquirenti per tutte o parte delle azioni date in pegno”. Questo dettaglio è molto importante. Se un attore acquisisce tutto questo 37%, dovrà impegnarsi in un processo di offerta pubblica di acquisto.
Resta da vedere quali saranno i profili degli acquirenti che cercheranno di curiosare nel dossier del gruppo francese, il cui fatturato nell'esercizio 2022 supererà ancora una volta ampiamente il miliardo di euro.
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