Simone Pérèle: nuova linea, QR code, outlet... i suoi progetti per il 2023
Simone Pérèle continua a svilupparsi in tutte le direzioni, ampliando offerta e network per soddisfare i tanti e differenti desideri dei consumatori nella biancheria intima (sexy, sportiva, raffinata, ecc.). L'azienda familiare nata nel 1948 sotto la guida di Simone Pérèle, ha visto risalire le vendite del 10% nel 2022 rispetto al 2021 (+6% sul 2019). La società francese, che non comunica il proprio fatturato, annuncia di aver generato un volume d'affari di quasi 100 milioni di euro, in un mercato francese della lingerie femminile cresciuto del 2,5% da gennaio a ottobre 2022 (sul medesimo periodo del 2021). Grazie a quali atout?

Storicamente nota per i suoi modelli eleganti, Simone Pérèle ha innanzitutto ampliato la gamma prodotti, lanciando due anni fa la linea “Simone”, che mostra un approccio più alla moda e maggiormente sexy, rivolto alle consumatrici più giovani. “Questa offerta accattivante è stata concepita durante il periodo del Covid-19, quando tutti razionalizzavano i propri prodotti, rivolgendosi ai classici. Portare l'audacia in un contesto cupo, fiacco e stagnante ha dato i suoi frutti”, sostiene Stéphanie Pérèle, direttrice della divisione prodotti, appartenente alla terza generazione alla guida dell'azienda. La linea Simone è oggi distribuita nei grandi magazzini, presso un centinaio di rivenditori in Francia e in circa 200 a livello internazionale.
In un altro registro, Simone Pérèle lancia una nuova linea chiamata “Artifice” per l'autunno-inverno 2023/24, più raffinata, nello spirito dello shapewear. “Inizialmente non era una linea pensata per essere modellante: il suo stile è un po' retrò, con materiali morbidi, finiture dorate, e soprattutto niente nero. Il suo obiettivo è scatenare un colpo di fulmine”, spiega Maud Friocourt, direttrice artistica del marchio dal 2019.
Avviata nel 2020, in piena pandemia, la gamma sportiva si amplia anch’essa: per la stagione Primavera-Estate 2023, oltre ai reggiseni, spuntano nuovi prodotti, come una canotta e un body da ciclista dedicati alla pratica fisica. “Se il marchio esiste ancora oggi, è perché ha saputo accogliere le evoluzioni del mercato”, continua Maud Friocourt. “L'intimo è un prodotto molto fidelizzante. Spesso si conquista un nuovo cliente per tanto tempo”.
Complessivamente, i suoi prodotti sono distribuiti in quasi 5.000 punti vendita nel mondo, di cui 800 in Francia. “I rivenditori di biancheria intima hanno retto molto bene durante la crisi, siamo sorpresi di non aver perso neanche un contatto. Il nostro canale all'ingrosso ne è uscito addirittura rafforzato”, spiega Mathieu Grodner, direttore generale e anch’egli appartenente alla famiglia fondatrice.
Simone Pérèle gestisce anche dei propri monomarca, una sessantina di unità in Francia. Ora sta cercando di trovare nuovi affiliati in franchising, dopo aver aperto lo scorso anno dei negozi con questo format a Belfort e Albi in particolare. L'Australia, che è il secondo mercato più grande del brand (con 10 negozi), ospiterà quest'anno un flagship nella regione di Sydney. I brand village sono anche un motore della crescita del commercio al dettaglio, con un recente arrivo a Malaga e un'apertura programmata a Giverny nel 2023 (due punti vendita McArthurGlen).

Nel 2023, l'azienda intende anche accelerare sul piano della Corporate Social Responsibility, accentuando la percentuale di fibre maggiormente eco-responsabili nelle sue collezioni (l'offerta di beachwear è ora composta da materiali riciclati al 100%) e comunicando di più sui suoi progressi tramite il programma “Simone Cares”, lanciato nel 2021. Durante l'anno, dei codici QR saranno apposti sui prodotti per esporre il processo di fabbricazione ed apportare maggiore trasparenza. Un progetto realizzato con la start-up Fairly Made, che supporta i brand nel loro processo di tracciamento ambientale e sociale.
Il marchio, che nella seconda metà dell'anno compirà 75° anni, fa realizzare i propri prodotti nei suoi due stabilimenti, situati in Tunisia e in Madagascar. In quest'ultimo Paese aiuta un'associazione locale a sostegno delle donne.
Per il 2023, l'azienda “punta nuovamente ad ottenere una crescita dell'attività dal 6 al 7%”, indica Mathieu Grodner. “I saldi invernali sono stati una bella sorpresa, soprattutto sul canale digitale. Per l'anno in corso rimaniamo cauti rispetto all'inflazione. Ci sono meno colli di bottiglia nella fase di approvvigionamento, abbiamo più visibilità, tuttavia si fanno sentire i costi dell'energia in aumento”.
Come molti attori della moda e della lingerie, Simone Pérèle ha aumentato i propri prezzi di vendita “a piccoli step”, e “in modo graduale”. L'azienda, che impiega 1.500 persone, afferma di aver subito meno sconvolgimenti logistici globali grazie alla sua caratteristica di gestire internamente molte fasi, dalla progettazione/prototipazione alla produzione.
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