30 ago 2015
Si apre un nuovo capitolo per Ballantyne
30 ago 2015
Nuova partenza per Ballantyne. Dopo le delusioni degli ultimi anni, la storica azienda scozzese di cachemire fondata nel 1921 cambia proprietario. Acquistata nel 2004 dal fondo italiano Charme Investments, dell'ex patron della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, la griffe è stata ceduta per 6 milioni di euro allo stilista italiano Fabio Gatto tramite l'entità Corso Italia S.p.A.
Questa società era stata creata nel 2014 per permettere al marchio di restare sul mercato, mentre l'ex società di Ballantyne, piena di debiti, fu posta in liquidazione. Nel 2012, Ballantyne aveva realizzato un fatturato di 14,4 milioni di euro, con perdite arrivate a 7,7 milioni di euro, cresciute fino a 12,8 milioni di euro al 30 settembre 2013.
“Gli azionisti di Ballantyne mi hanno chiamato nell'ottobre del 2013 per affidarmi la direzione artistica. Ho accettato, per tentare di fermare l'emorragia. Molto rapidamente, mi sono reso conto che il marchio aveva del potenziale, ma che bisognava ripartire da zero. Ho proposto di prendere l'etichetta in licenza per gestirne direttamente la produzione e la distribuzione e in seguito acquisirla. Ho concluso l'operazione il 7 agosto scorso acquistando il brand e la Corso Italia S.p.A.”, spiega a FashionMag.com Fabio Gatto.
Stilista appassionato di prodotto e “innamorato della materia”, il trevigiano ha lavorato per molti marchi attraverso la sua omonima agenzia creativa e ha aperto molte boutique multimarca. Oggi è il presidente e direttore creativo di Ballantyne, mentre suo figlio, Umberto Gatto, ne è l'amministratore delegato.
Nel 2014, Fabio Gatto ha ridefinito totalmente la rete distributiva di Ballantyne, che secondo lui non era in linea con il livello e la percezione del marchio. “Vogliamo proporre un prodotto equilibrato, di buon gusto, innovativo e di grandissima qualità. Il nuovo cliente di Ballantyne non può più essere solo un consumatore nostalgico dei celebri motivi a losanga”, sottolinea.
Gatto puntualizza anche il grande potenziale della griffe, la quale “ha la possibilità di giocare su due tavoli, quello della tradizione e quello di un segmento molto più fashion, con una commercializzazione su questi due tipi di posizionamento”.
Attualmente, Ballantyne è distribuito in Italia in 190 punti vendita per la donna e 220 per l'uomo, e conta 350 clienti multimarca all'estero. Le vendite sono realizzate per il 70% nella penisola, seguita dalla Corea del Sud e dal Giappone. Il suo primo obiettivo è di svilupparsi in Europa, soprattutto in Francia, Germania e Regno Unito, e punta ad arrivare a un fatturato di 6 milioni di euro nel 2016.
Per il momento, le collezioni si concentrano sul core business, vale a dire la maglieria, arricchite da capi complementari, come pantaloni, giacche e camicie, concepite per “creare uno spirito e 'un'allure' Ballantyne”. L’azienda sta soprattutto lavorando su un tipo di giacca imbottita non con le piume, ma con del cachemire. In un anno, la donna, che rappresentava il 15% delle vendite, è passata al 50%.
La produzione è realizzata in gran parte in Italia e in Europa per quanto riguarda il particolarissimo procedimento intarsia. Prossimamente sarà prodotta in Scozia una capsule collection, prima maschile e in seguito femminile, mentre in settembre verrà svelata una mini-collezione realizzata con l’illustratrice italiana Olimpia Zagnoli.
“Non credo più alle ampie collezioni di 500 pezzi. Sono più stimolato dalla creazione di piccole storie, che possano accompagnare una collezione di base collaborando con diverse personalità”, conclude Fabio Gatto.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.