Shanghai Tang passa al fondo cinese Lunar Capital
Alessandro Bastagli getta la spugna. Dopo aver acquisito meno di due anni fa la griffe cinese di alta gamma Shanghai Tang dal gruppo Richemont, l’imprenditore italiano l’ha ceduta al fondo di investimenti cinese Lunar Capital, per una cifra che non è stata divulgata.
Attraverso la holding familiare Finalba, Alessandro Bastagli detiene la filatura Lineapiù e la società A.Moda, che produce e distribuisce in licenza, tra gli altri, i marchi Everlast, Dimensione Danza e Virtus. Per il momento, preferisce non lasciare dichiarazioni sull’operazione, ma una fonte ha confermato a FashionNetwork.com la notizia divulgata da Il Sole 24 Ore.
L’uomo d’affari toscano aveva acquisito nel luglio 2017, per un importo non comunicato, il marchio di prêt-à-porter, di cui era diventato Presidente Esecutivo, insieme al fondo Cassia Investments basato a Hong Kong e a un fondo di investimenti britannico. Alcune divergenze con Cassia Investments avrebbero indotto le due parti a cedere le loro quote, ossia la maggioranza della società, a Lunar Capital, che detiene diversi marchi cinesi, in particolare nel segmento moda junior, oltre al brand italiano di abbigliamento lusso per bambini I Pinco Pallino.
Con Shanghai Tang, Alessandro Bastagli si era lanciato in un progetto ambizioso con l’intento di trasformare la label, conosciuta soprattutto in Asia, in una griffe internazionale made in Italy. Per farlo, aveva investito in una produzione italiana e in un prestigioso showroom in via Montenapoleone, reclutando come Direttore Artistico Massimiliano Giornetti, che collaborava in precedenza per Salvatore Ferragamo. Anche Giornetti, che lavorava su Shanghai Tang dal suo studio di Firenze con un team di cinque stilisti, ha lasciato l’azienda.
Il marchio è stato fondato a Hong Kong nel 1994 da David Tang, erede di un’importante famiglia di Shanghai. Nel 1998 è passato al gruppo svizzero del lusso Richemont, che nel 2008 ha assunto il controllo del 100% del capitale. Quando Bastagli l’ha acquisito, l’idea era di farlo evolvere verso un prodotto più occidentale e giovane, con l’obiettivo di attirare i clienti anche al di fuori dell’Asia. Ma così come Richemont, anche Bastagli non ci è riuscito. Con uno stile molto ricco, quasi barocco, e con una netta influenza orientale, il brand non è riuscito a sedurre i millennials, più attirati dallo sportswear di lusso o da prodotti davvero creativi.
Shanghai Tang, che realizza un fatturato di 30 milioni di euro, è commercializzato principalmente in Asia attraverso tredici boutique di proprietà e otto in concessione, in Cina, a Macao, Hong Kong e Singapore.
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