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23 set 2015
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Sfilate Donna: Milano promette una settimana ricca di novità

Pubblicato il
23 set 2015

Dopo New York e Londra, tocca a Milano. La Settimana della Moda dedicata alle collezioni femminili per la primavera-estate 2016, che sta per invadere il capoluogo lombardo dal 23 al 28 settembre, si annuncia intensa, con tre nomi nuovi che entrano nel calendario ufficiale, alcuni ritorni, dei momenti forti e numerose iniziative collaterali.

Lo show di Roberto Cavalli è molto atteso dopo l'addio del suo fondatore. Qui, la sua ultima collezione Donna, in febbraio - PixelFormula


In totale, la settimana presenta 170 collezioni, con 70 sfilate ufficiali (alle quali si aggiungono diversi show fuori calendario, fra i quali Dolce & Gabbana domenica 27 settembre, Kristina Ti o le seconde linee di Giambattista Valli, Giamba, e di Antonio Marras, I'M Isola) e 88 presentazioni, contro le 151 collezioni con 73 sfilate e 80 presentazioni dello scorso febbraio.

Non meno di 26 eventi tra feste, inaugurazioni di negozi, mostre, ecc. punteggeranno poi la Settimana. A cominciare dal grande défilé organizzato in apertura della Fashion Week, la sera di martedì 22 settembre, dall’Istituto Marangoni per celebrare il suo 80° anniversario.

Lo show, che presenta le collezioni femminili di 16 tra i suoi migliori allievi usciti dalle 4 scuole di Milano, Londra, Parigi e Shanghai, si svolgerà a “The Mall”, il nuovo spazio che in questa stagione accoglierà le sfilate situato nel moderno quartiere di Porta Nuova, nuovo centro nevralgico della Settimana della Moda milanese.

La maratona meneghina decollerà il giorno dopo con una profusione di novità e progetti interessanti. Tutti gli sguardi saranno puntati soprattutto sulla sfilata di Roberto Cavalli, sabato 26 settembre, che suscita grande curiosità dopo il ritiro dell'omonimo fondatore a seguito della cessione della sua griffe al fondo d'investimento italiano Clessidra. Per aiutare a focalizzare l'attenzione su questo momento cruciale, in questa stagione non sfilerà la linea giovane Just Cavalli.

La Camera della Moda ha realizzato una guida di sopravvivenzaper affrontare la Fashion Week! L'ha scritta J.J. Martin, il fondatore del magazine online "LaDoubleJ.com".


E' Peter Dundas ad avere adesso la delicata missione di prendere il testimone della creatività di Roberto Cavalli. Lo stilista norvegese lavorava in precedenza per Emilio Pucci, altra sfilata che promette di essere molto seguita giovedì 24 settembre con, allo stile, Massimo Giorgetti, che è succeduto proprio a Peter Dundas. Il giovane stilista italiano, che da alcuni anni ottiene un bel successo colla sua label MSGM, dovrebbe dare nuova freschezza allo storico marchio fiorentino.

Infine, è molto attesa anche la nuova collezione di Iceberg, che sfilerà venerdì 25 settembre. Il marchio di sportswear-chic del gruppo Gilmar annuncia un grande rilancio in questa stagione con l'arrivo, anche in questo caso, di un nuovo stilista, l'austriaco Arthur Arbesser, e l'apertura di un grande flagship sabato 26, in Via Verri.

Per Arthur Arbesser, questa Fashion Week segna un doppio debutto, dato che entra anche a far parte del calendario milanese, il 28 settembre, col suo marchio omonimo. Vincitore nel 2013 del concorso di moda per giovani talenti 'Who is on next?' e finalista del primo 'LVMH Prize', il designer viennese, che ha lavorato per molto tempo per Giorgio Armani prima di lanciare la propria linea nel 2013, ha già sfilato una prima volta a Firenze nel giugno scorso nell'ambito di Pitti Uomo.

Tra gli altri nomi nuovi da scoprire questa settimana c'è la stilista israeliana Aliza Shalali Deizy, che sfilerà nel teatro di Armani il 26 settembre. Nata in Israele nel 1985, trasferitasi a Milano nel 2009 per formarsi in Fashion Design all’Istituto Marangoni, la giovane donna ha lanciato il suo brand Daizy Shely nel 2011 ponendo l’accento sulla grande qualità dei materiali e sui tagli sartoriali.

Arthur Arbesser debutta questa settimana a Milano col suo brand e con Iceberg. Qui, il suo primo show di giugno al Pitti Uomo. Foto: Pitti Immagine

Damir Doma, che ha trasferito la sua attività da Parigi all'Italia all'inizio dell'anno e ha debuttato sulle passerelle milanesi lo scorso giugno con il menswear, presenterà per la prima volta la donna il 27 settembre. Infine, da segnalare fra le novità, questa volta non sulle passerelle ma negli showroom, la presentazione della prima collezione del marchio italo-cinese Giada, firmato da Gabriele Colangelo.

Non mancherà inoltre il lancio della linea di Rossella Jardini, l’ex direttrice creativa di Moschino, la prima collezione per donna creata dal sarto napoletano Kiton o ancora Winonah, la linea lanciata dalla celebre trend setter olandese Winonah de Jong insieme al produttore italiano Maison M.

Tra i pesi massimi (Gucci, Prada, Versace, Giorgio Armani, ecc.), giornalisti e buyer troveranno i protagonisti della nuova generazione del Made in Italy, con i quali iniziano a familiarizzare da alcune stagioni. Ormai i giovani stilisti si alternano con le grandi griffe in modo equilibrato e armonioso nel calendario.

Ancora una volta, sarà la milanese Chicca Lualdi ad aprire la Settimana, mercoledì 23 settembre alle 9:30, seguita da Stella Jean e Fausto Puglisi. I giorni seguenti sarà la volta di Cristiano Burani, Uma Wang, Marco de Vincenzo, MSGM, Au jour le jour, Leitmotiv e Alberto Zambelli, ma anche di Vivetta Ponti, il cui marchio Vivetta, fondato nel 2010 ha debuttato sulle passerelle nell'ultima sessione invernale.

La giovane label italiana Au Jour le Jour sfila già da alcune stagioni a Milano - PixelFormula


In compenso, in questa stagione, la Camera della Moda ha cancellato le sfilate collettive, che il più delle volte relegavano le giovani speranze ai margini della Fashion Week in fasce orarie impossibili. La CNMI si concentra ormai sul nuovo progetto “Fashion Hub Market”, che consente a una selezione di 17 stilisti emergenti italiani e stranieri di presentare le loro collezioni in uno spazio dedicato durante la Fashion Week.

Da notare poi, oltre alla defezione di Just Cavalli, quelle degli italiani Roberto Musso, Massimo Rebecchi e Ter et Bantine. Quest'ultimo marchio scompare dal calendario dopo aver presentato nel mese di febbraio il lavoro del tedesco Kostas Murkudis, che aveva sostituito la fondatrice, Manuela Arcari, a seguito dell'acquisto della label da parte del fondo Opera Italia.

Non è presente nemmeno il newyorchese Nicholas K, che aveva sfilato a Milano nel febbraio e nel settembre scorsi nell'ambito del concorso 'DHL Exported'. Tornano invece in calendario Andrea Incontri e Angelo Marani.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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