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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
28 giu 2017
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Settimana della Moda uomo di Parigi: bentornato nella Ville Lumière Alexander McQueen

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
28 giu 2017

Il ritorno a Parigi del marchio Alexander McQueen per presentare la sua collezione di abbigliamento maschile dopo un’interruzione di parecchi anni è stato un successo importante per questa stagione di sfilate. Soprattutto visto che è stato fatto così, se si pensa alla bravura realizzativa e alla bellezza di questa collezione per la PE 2018, una delle più raffinate mai prodotte dal direttore creativo Sarah Burton, presentata all’Orangerie di Giardini del Luxembourg domenica sera, l’ultimo dei 17 giorni di sfilate europee.

Alexander McQueen - primavera-estate 2018 - Menswear - Parigi — © PixelFormula


Come sempre, Burton ha spaziato attraverso i tipici abiti e l’immaginario britannici – dai rocker degli anni ‘50 ai dandi coloniali fino ai gentiluomini edoardiani. Anche senza analizzare approfonditamente ciò a cui lei ha fatto riferimento, i vestiti sembravano sempre distintamente dei McQueen.
 
Mentre altre pedane annegano in giubbotti Perfecto (le giacche di pelle per motociclisti realizzate per la prima volta da Irving Schott nel 1928), Burton crea un capotto Perfecto di pelle nera rivestito di pelliccia e aggiunge non uno o due, ma varie dozzine di zip extra, per un look assolutamente cool che non può essere copiato. Il suo cappotto di pelo di cammello, dove il design esterno imita i disegni del rivestimento interno, è stato davvero mirabolante. La stilista ha anche aperto una nuova breccia con un trio di strette camicie da smoking senza maniche diventate così degli chiccosissimi gilet da sfoggiare in discoteca. I suoi cappotti Principe di Galles erano impeccabili.

Alexander McQueen - primavera-estate 2018 - Menswear - Parigi — © PixelFormula


In definitiva questa collezione è stata in gran parte della couture maschile. Il che significa che la purezza e la conseguente qualità dei materiali, la complessità dei disegni e la bellezza degli abbellimenti sono stati combinati da Sarah Burton per garantire che questi siano capi sostanzialmente impossibili da copiare; che le catene globali di fast fashion del mercato di massa le quali vivono “interpretando” gli stilisti di moda che sfilano in passerella non saranno in grado di farlo con questo marchio.

Ecco perché questa collezione doveva essere mostrata a Parigi. Pur con il massimo rispetto per la stagione britannica del menswear, il movimento, e soprattutto i dettaglianti, sono tutti qui a Parigi, e non a Londra.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli

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