Settimana della Moda di Milano: una stagione di transizione
Dopo New York e Londra, si passa a Milano. La Settimana della Moda dedicata alle collezioni Donna per l'autunno-inverno 2017/18, che si appresta a investire il capoluogo della Lombardia dal 22 al 27 febbraio con tutta la sua esuberanza, presenta un calendario ricco, che precede le importanti novità della prossima tornata di settembre.

Gli organi istituzionali della moda italiana hanno deciso di annullare il tradizionale pranzo di gala che riuniva tutti gli attori del Made in Italy in apertura della Fashion Week, in segno di omaggio a Franca Sozzani, la celebre direttrice di “Vogue Italia” deceduta il 22 dicembre scorso. Una messa in suo onore sarà celebrata nel Duomo di Milano lunedì 27 febbraio.
Complessivamente, la Fashion Week milanese presenterà 174 collezioni, con 70 sfilate ufficiali (alle quali si aggiungono diversi show fuori calendario, tra i quali Dolce & Gabbana domenica 26 febbraio, Kristina Ti e Roccobarocco) e 92 presentazioni, contro le 176 collezioni con 71 sfilate e 90 presentazioni dello scorso settembre.
Una settimana arricchita da 37 eventi paralleli, tra feste, inaugurazioni di negozi e mostre varie. Senza dimenticare la partecipazione di 15 promettenti talenti selezionati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha messo a loro disposizione il “Fashion Hub Market”, uno spazio all'interno dell’UniCredit Pavilion, il quartier generale della Fashion Week, dove potranno mostrare le loro collezioni.
Questa edizione, che inizia mercoledì, si distingue soprattutto per l'arrivo di sei nuovi nomi nel calendario, tra i quali tre marchi cinesi: Angel Chen, invitato nel quadro del “Mercedes-Benz International Designer Exchange Program”, Xu Zhi, fondato dallo stilista Xuzhi Chen, che è stato invitato da Giorgio Armani, e Annakiki, la cui stilista Anna Yang ha appena aperto un ufficio a Milano.
A questi si aggiungono il marchio Situationist del designer georgiano Irakli Rusadze, che sfila anch'egli per la prima volta a Milano, invitato dal salone di ricerca White, e Vionnet, storica griffe francese, oggi guidata dalla miliardaria kazaka Goga Ashkenazi, che ha lasciato Parigi in favore dell'evento milanese.
Da notare anche il ritorno in calendario della maison Angelo Marani, che sfilava nel cartellone off la stagione scorsa e il cui omonimo stilista fondatore è morto lo scorso gennaio. La figlia Giulia ha ripreso la direzione creativa del marchio.

Nondimeno, mancano all'appello Roberto Cavalli, in fase di ristrutturazione e il cui direttore creativo Peter Dundas è stato licenziato lo scorso ottobre, e i giovani brand San Andres Milano e Piccione.Piccione, che avevano debuttato nel calendario meneghino rispettivamente nel febbraio del 2015 e nel febbraio del 2016.
Altri tre marchi hanno abbandonato Milano per altre mete: Philipp Plein, che ha optato per New York, Ports 1961, direttosi a Londra, e Uma Wang, andata in direzione Parigi, dove sfilerà venerdì 3 marzo. Infine, Giamba, la linea giovane di Giambattista Valli, che era entrata nel programma ufficiale la scorsa stagione dopo molti show organizzati a Milano in versione off, si è ritirata all'ultimo minuto.
Quanto a Dsquared2, il marchio dei gemelli canadesi Dean e Dan Caten non sfila più in questa sessione di moda femminile, poiché ha scelto di presentare le sue due linee per l'uomo e per la donna in un unico show durante la Settimana della Moda maschile di gennaio.
Al contrario, Gucci e Bottega Veneta, che hanno saltato l'appuntamento di gennaio, presnteranno a loro volta uno show misto rispettivamente mercoledì 22 febbraio e sabato 25. Due sfilate molto attese, così come quella di Marni, dove il nuovo direttore artistico Francesco Risso firmerà la sua prima collezione Donna dopo la partenza della fondatrice del brand, Consuelo Castiglioni, nell'ottobre scorso.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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