Settimana dell’Alta Moda di Parigi: il nuovo New Look della Haute Couture di Christian Dior
Ecco un omaggio riuscito al fondatore dell’azienda. Una coraggiosa reinterpretazione del New Look di Christian Dior da parte dell’attuale direttore creativo della firma francese, l’italiana Maria Grazia Chiuri, in un momento di couture rarefatta, come se ne vedono raramente.

In occasione delll’apertura di una grande retrospettiva lunedì sera, realizzata per celebrare i 70 anni della maison Dior (la mostra si chiama "Dior, couturier du rêve"), Chiuri ha continuamente fatto riferimento a Monsieur Dior nel corso di tutta questa collezione per l’autunno-inverno 2017.
In città per l’apertura della mostra, Robert Pattinson, Jennifer Lawrence, Kirsten Dunst e Laetitia Casta, ma non Marion Cotillard, il cui contratto pubblicitario come testimonial di Dior è ufficialmente terminato. “Sebbene, ovviamente, rimanga una grande amica della maison”, ha tenuto a sottolineare il CEO Sidney Toledano.
L’omaggio è stato chiaro sin dalla prima dozzina di outfit d’apertura, tutti realizzati in varianti del grigio tortora molto amato di Dior. Dagli abiti-cappotto piegati ad arte alla vita ai fluidi pantaloni, alla mantellina in Principe di Galles; fino a una tuta in pelle di pecora (ideale per una gran signora nell’inverno russo) e a cappotti color antracite con ampi chevron a taglio rasoio. Look ipereleganti per donne intelligenti e dinamiche del XXI secolo.

Rimanendo volutamente in una zona grigia, la Chiuri ha fatto sfilare abiti da ballo di gazar di seta, con un sapiente riferimento alla collezione “Autriche” di Dior dell’autunno 1951. A dire il vero, quasi metà dei passaggi hanno fatto riferimento alle sfilate di Dior, dalla “The New Look” di febbraio 1949 al suo ultimo show di un decennio più tardi.
“Sin dall’inizio ho sempre ripetuto che volevo rendere omaggio a tutti i couturiers che hanno lavorato per questa grande firma. Ma oggi ho pensato solo a uno di loro – il nostro fondatore, Monsieur Dior”, ha precisato Maria Grazia Chiuri.
Detto questo, si è trattato di una collezione forse un po’ trattenuta; una gran parte degli abiti mostrati sembrava provenire più da una linea di prêt-à-porter di lusso piuttosto che da una di Alta Moda. La Chiuri ha chiaramente imparato a padroneggiare l'atelier di Dior traendone il meglio, e a trasmettervi la propria visione; ma non riesce ancora a introdurre un po’ di magia nei suoi abiti da sera – un elemento chiave nella Haute Couture.

La sfilata si è svolta in un magnifico giardino, costruito sotto il mausoleo di Napoleone dietro l’Hôtel des Invalides. Olivi, abeti e cipressi, insieme ad immense canne di bambù, erano piantati in una serie di aiuole (chiamate Savana, Mare o Provenzale) in una brillante composizione realizzata dall’Art Director Pietro Ruffo. Dentro o ai lati di ognuno di questi giardinetti erano collocati grandi scheletri di legno di animali selvaggi, come elefante, rinoceronte e giraffa. Però un piccolo cerchio centrale – dove sedeva il Presidente di LVMH, e quindi proprietario di Dior, Bernard Arnault – era inaccessibile a tutti i giornalisti, tra i quali una visibilmente costernata Anna Wintour di “Vogue America”. L’attualità ci mostra tanti altri esempi di uomini di potere che non apprezzano assolutamente la vicinanza dei giornalisti. Peccato che in questo bellissimo Giardino dell’Eden ci si sentisse come appartenenti a due classi diverse di invitati.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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