Settimana dell’Alta Moda di Parigi: Chanel fa entrare la Tour Eiffel nel Grand Palais, mentre Karl riceve la Medaglia della Città di Parigi
Karl Lagerfeld è stato insignito martedì scorso della Medaglia della Città di Parigi: l’onoreficenza più alta, quella di color vermiglio. Un onore davvero meritato. Perché nessun designer ha fatto di più dello stilista tedesco per incrementare il fascino e la reputazione di questa città come capitale della moda.

Opportunamente, la decorazione della sfilata della collezione di Alta Moda di Chanel per l’autunno-inverno 2017 era perfettamente in tema con questa cerimonia. Lo show si è infatti svolto proprio sotto una sorprendente riproduzione, di circa 50 metri d’altezza, della Torre Eiffel, che scompariva sotto nuvole di ghiaccio secco sotto la cupola di vetro del Grand Palais. Ai suoi piedi, sedie verdi da giardino di metallo, una pista sterrata beige e chioschi pubblici grigi.
E infatti era la collezione stessa a giocare con il tradizionale amore che Chanel provava per tutto ciò che è britannico. La linea presentava chilometri di robusto tweed utilizzato in tutti i tipi di vestiti, dai cappotti arrotondati a forma di pezzi degli scacchi agli abiti da cocktail curvilinei, dai suggestivi stivali alla coscia, agli orecchini e bottoni, dotati persino dei corrispondenti cappelli a bombetta, che indossavano metà delle modelle. Una moda alla Magritte. Lagerfeld ha tagliato delle splendide nuove minigiacche con due bottoni inferiori e revers ampi; ma anche gonne svasate, tagliate giusto sotto il ginocchio. Oppure ha reinventato la giacca di Chanel a quattro bottoni abbinandola con larghi pantaloni da gaucho. Tutto funzionava perfettamente.

Lagerfeld, che sembra riuscire sempre ad andare avanti e oltre, ha dovuto far mettere il turbo all’atelier di Chanel spingendolo fino a periodi di superlavoro, soprattutto per realizzare gli abiti da sera, concependo alcuni favolosi abiti da ballo e da cocktail dotati di maniche sublimi. Alcuni erano decorati da interi mazzi di piume di gallo; altri di piume di pavone. Tutti questi piumaggi oltrepassavano le spalle, e sembravano quasi volerle spingere.
Nel finale, Lagerfeld si è portato proprio sotto la torre di Chanel per ricevere un convinto e corposo applauso, dove la sindaca di Parigi Anne Hidalgo gli ha consegnato il riconoscimento.
“Il suo genio le permette di rischiare e di trasportarci in un universo nel quale eccelle. Lei è un immenso talento e una gran persona, che ha fatto tantissimo per rendere la nostra città ancora più creativa, magica e bellissima”, si è entusiasmata la sindaca.

Karl ha risposto: “Sono uno straniero e sono fiero di esserlo. E noi stranieri vediamo davvero come vive la Francia. E con gli ultimi cambiamenti abbiamo l’impressione che la Francia sia realmente cambiata. Tutti vogliono venire a Parigi e vivere in Francia e iniziare a imparare di nuovo il francese. Io questo lo trovo formidable! Quando non siete francesi vedete le cose chiaramente con un occhio disimpegnato dal nazionalismo e dal patriottismo. E voglio dire davvero Vive La France! Vive Paris! E Viva le Olimpiadi del 2024 a Parigi!”.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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