Serge Blanco prosegue il suo sviluppo, in Francia e all’estero
Costantino Costa, direttore del marchio Serge Blanco, è di ritorno dal Giappone, dove ha firmato con il gruppo Isetan-Mitsukoshi per aprire tre corner a Tokyo, due a Ginza e uno all’aeroporto di Haneda, che saranno inaugurati nella stagione autunno-inverno 2017/18. Un quarto corner si aggiungerà alla lista la stagione seguente, nel quartiere di Shizuku.
“Lavoriamo da tre anni al nuovo sviluppo dei mercati esteri. In precedenza una parte dei nostri prodotti era venduta in Giappone in negozi di prodotti contemporary. Adesso invece, con questi corner, ci garantiremo una bella visibilità. Gli sforzi che abbiamo fatto stanno dando frutti”.
Da tre anni, il marchio francese si è riposizionato per riguadagnare quel terreno che aveva perso a vantaggio di alcuni dei suoi concorrenti diretti. "Alla fine, abbiamo deciso di concentrarci sul nostro retail, sulla distribuzione". Questa strategia sembra aver pagato, poiché il fatturato del brand ha raggiunto i 32 milioni di euro nel 2016, crescendo dell’11% rispetto al 2015. L’obiettivo di quest’anno è di vedere tali risultati crescere del 15%.
Le aperture di negozi proseguono: Saint-Tropez e Mégève lo scorso marzo e Bastia seguita da Dinard in aprile, tutti store in franchising. In totale, il parco negozi del brand ammonta a 28 punti vendita diretti e 32 in franchising.
Dal prossimo autunno-inverno, apriranno altre 7 boutique in franchising in diverse grandi città, come Rennes, Reims, Bordeaux e Strasburgo. In più, tre corner saranno collocati all’interno delle Galeries Lafayette. “In seguito, limiteremo lo sviluppo in Francia per concentrarci sull’export”.
In Italia, Serge Blanco ha inaugurato un negozio monomarca a Santa Margherita Ligure (GE). Il punto vendita porterà una maggiore visibilità sul mercato dello Stivale, in cui il brand è per il momento presente attraverso 25 negozi multimarca. Per quanto riguarda la Spagna, la partnership con il distributore Clemente Gomez de Zamora prosegue. La collaborazione ha permesso alla collezione di essere distribuita in una ventina di store multibrand. Il progetto principale in questo Paese è l’apertura di un flagship a Madrid per l’estate 2018. Al di là dell’Atlantico, la griffe è distribuita in una quindicina di clienti e tornerà a partecipare al salone Project a New York per proseguire il suo sviluppo in quell’ampio mercato.
Far evolvere l’immagine richiede tempo. Questa è una delle missioni del direttore del brand. Serge Blanco, marchio le cui radici affondano nell’universo del rugby, sta cercando di identificarsi maggiormente con un "casual chic più urban", che i Paesi anglosassoni e alcuni mercati asiatici definiscono "contemporary". “Vendiamo ancora molte polo e camicie. Diciamo che queste potevano rappresentare dal 65 al 70% del nostro fatturato. Oggi rappresentano solamente il 50% delle vendite, perché la nostra clientela ha capito che la collezione di Serge Blanco è molto più completa. I pantaloni, per esempio, si vendono molto bene nel mercato di casa”.
Il marchio resta fedele ai grandi formati, con tutti i suoi prodotti che sono declinati fino alla taglia 6 XL. I tagli sono più dritti, più “aggiustati”. Pure le polo mostrano un nuovo volto. Per esempio, in estate, i modelli in lino lavato o in jersey fiammato senza logo da indossare sotto una giacca sanno sedurre. Anche il sourcing si è evoluto. Oltre l’80% delle materie prime sono europee e giapponesi. I tessuti per le camicie sono del bergamasco Cotonificio Albini o del britannico Liberty. La produzione è realizzata in Portogallo (camicie), in Tunisia (pantaloni) e nelle Mauritius grazie a un partner storico del marchio. Solo i capi in nylon e i piumini sono prodotti in Cina.
Per finire, il marchio di Tolosa ha assunto Alexis Graux nell’incarico di direttore commerciale internazionale. Già in carica dall’inizio di questo mese, Graux sarà responsabile di sviluppare l’export in Europa, in Asia e al di là dell'Atlantico.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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