APCOM
14 set 2017
Segnali risveglio shopping nel 2017, +6% acquisti stranieri non Ue
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14 set 2017
Italia al passo con i competitor mondiali nel mercato immobiliare del retail, con via Montenapoleone a Milano sesta e via Condotti a Roma nona tra le prime 10 high street del mondo per costi di locazione. Lo dicono i dati di World Capital nel Fashion & High Street Report di Federazione moda Italia, che vedono l'andamento immobiliare nel retail in crescita in città come Milano, Verona, Firenze e Bari, mentre ha rallentato a Napoli e Genova.

Nel dettaglio moda italiano, dopo anni di negatività, sembra affiorare qualche segnale di reazione, dopo un 2016 di vendite non eccezionale, ma con un segno più davanti allo zero (+0,4%): lo dicono i dati dell'Osservatorio Acquisti CartaSi per Federazione modaItalia sulle spese degli italiani con carta di credito nei negozi di moda.
Quanto agli acquisti degli stranieri, l'indagine di Global Blue per Federazione moda Italia evidenzia che, dopo un 2016 in calo dell'8%, facilmente prevedibile per il dopo Expo, i primi 5 mesi hanno registrato un incremento medio del 6% degli acquisti degli stranieri extra Ue per vendite e valore nel comparto "moda eAccessori", con i cinesi (28%) che restano al top della classifica dei clienti più attratti dallo shopping made in Italy, seguiti dai russi (15%), americani (7%), coreani (6%), arabi (5%) e giapponesi (4%). Milano si conferma meta privilegiata dei turisti extra Ue per gli acquisti di moda, seguita da Roma, Firenze e Venezia.
Il dato medio italiano sul settore va letto alla luce di situazioni merceologiche e territoriali altalenanti: +0,8% l'abbigliamento; +3% gli articoli sportivi; +1,4% gli accessori; -4,7% le calzature e -4,3% la pelletteria/valigeria. Performance positive delle vendite in Trentino Alto Adige (+6,4%), Sardegna (+2,3%), Sicilia (+1,9%), Lombardia (+1,7%), Veneto (+1,6%), Emilia Romagna (+0,6%), Marche (+0,4%). Stabile l'Umbria e in calo le altre regioni, con Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria, fanalini di coda. Un trend che conferma analogie nel primo semestre 2017.
Per quanto riguarda le high street, le variazioni più importanti si sono registrate in Via XX Settembre a Genova (+15% con un canone massimo che raggiunge oggi 1.200 euro per metro quadro all'anno, rispetto i 990 euro del 2016); in Corso Buenos Aires (+14% con un canone massimo che raggiunge oggi 2.300 euro per mq. all'anno, rispetto i 2.100 euro del 2016), Via Torino e Via Manzoni (entrambe con un incremento dell'11%), a Milano; Via Garibaldi a Torino (+11%) e Via della Vigna Nuova a Firenze (+9%). A Roma, oggetto del Focus del Fashion & High Street Report, si registra un andamento stabile che rassicura e allo stesso tempo incoraggia gli investimenti nella città eterna.
Per Renato Borghi, presidente di Federazione moda Italia e vice Presidente di Confcommercio: "Dopo anni di negatività, il 2016 si è concluso per i negozi di moda con un timidissimo segnale positivo che si conferma con analoghe e non ancora entusiasmanti percentuali anche nel primo semestre di quest'anno. È presto per tirare le somme. Un vero bilancio lo avremo solo a fine anno, ma vedere qualche reazione positiva ai flebili stimoli del mercato, incoraggia e fa sperare in un miglioramento nel secondo semestre. Serve ben oltre i semplici auspici, però, per superare i noti ostacoli delle troppe tasse, del costo del lavoro e della concorrenza senza regole e tassazione del web".
"Un dato incoraggiante, infine, viene dall'incremento in questo primo semestre 2017 dello shopping degli stranieri che sono tornati ad apprezzare cultura, arte, paesaggi, natura e tradizioni del nostro Paese, ma anche la moda e i negozi made in Italy", ha aggiunto Borghi.
Per le vie meno commerciali e periferiche Federazione moda Italia ha pensato al progetto "Affitti riNEGOZIati" per favorire la diminuzione dei canoni di locazione che vanno ad incidere fortemente sulla struttura della spesa. "Un progetto - ha spiegato Borghi - che va incontro anche ai proprietari immobiliari che potranno avere in un'unica soluzione 24 mensilità e, in accordo con i Comuni interessati, uno sconto sulle imposte locali".
Fonte: APCOM