Secondhand: Zalando abbandona il CtoC per accontentarsi del CtoB
Saluti finali per Zircle. L'applicazione per la rivendita di abbigliamento di seconda mano tra privati, lanciata da Zalando nel 2018 con il nome di Wardrobe, verrà chiusa. E lascerà campo libero all'attività secondhand in versione CtoB che l’azienda tedesca ha sviluppato in parallelo usando il proprio nome Zalando.

Una decisione presa “dopo attente considerazioni e un esame approfondito”, ha dichiarato il management di Zalando a FashionNetwork.com, confermando di volersi “concentrare interamente sulla categoria pre-owned sul sito web di Zalando e nell'app di Zalando”. I team precedentemente dedicati a Zircle sarebbero stati interamente riposizionati all'interno delle equipe di Zalando.
La chiusura di Zircle mette in plastica evidenza i cambiamenti in atto nel mercato europeo dell'abbigliamento di seconda mano, un settore in cui Zalando si è trovato stritolato fra il dominio dell’imprescindibile sito lituano Vinted, e la moltiplicazione delle iniziative nel secondhand messe in campo direttamente dagli stessi brand.
Fase di trasformazione cui Zalando aveva risposto in particolare implementando, a ottobre 2020, l'offerta “Zalando Pre-Owned”, tramite la quale si proponeva di acquistare i capi ancora in buone condizioni di circa 3.000 marchi. Ai clienti del portale che acquistavano tali articoli veniva allora proposto l’accredito di una cifra da spendere su Zalando, oppure che effettuassero una donazione ad un'associazione.
Anche dopo il lancio dell’iniziativa “Pre-Owned”, Zalando ha continuato a nutrire ambizioni per il proprio marketplace Zircle. Nell'ottobre 2021, il gruppo con sede principale a Berlino ha addirittura organizzato un “rilancio” dell'applicazione, la cui nuova versione doveva offrire modalità di rivendita tra privati ancor più semplificate.
CtoC o CtoB?
Gli sforzi compiuti da Zalando nel mercato della moda d’occasione sono volti a conquistare una percentuale del mercato europeo sempre più rilevante della moda di seconda mano, destinato a crescere d’importanza, visto che dovrebbe arrivare a valere ben 34 miliardi di euro entro il 2025, secondo CBCommerce. Una forza d’urto di cui il portale tedesco beneficia in misura diversa nei differenti Paesi d’Europa. Tuttavia, ciò non gli ha impedito di arenarsi, fino a sostanzialmente fallire, nel campo del secondhand BtoB. Invece, Zalando ed altri attori chiave del segmento, intendono comunque confrontarsi con un approccio CtoC alla moda pre-loved.
È il caso di Veepee, che sta pianificando la sua “risposta a Vinted” per il primo semestre del 2023. Una proposta che, come nel caso di Zalando, coesisterà con un'offerta CtoB di seconda mano. La sua offerta “Re-Cycle”, lanciata nel 2020 in Francia e Spagna, e da un mese attiva anche in Italia, propone di ritirare capi di abbigliamento per conto dei brand, in cambio di buoni da spendere nei loro punti vendita. ShowroomPrivé adotta un approccio simile tramite “Second Show”, in cui i vecchi prodotti vengono ritirati in cambio di buoni da spendere sul portale.
E questi due casi riguardano solo specialisti francesi del destoccaggio temporaneo. La vivacità del mercato dell'usato non è sfuggita agli investitori e ha portato a un gran numero di round di finanziamento nel 2021 nel solo settore della moda d’occasione.
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