Schiaparelli in modalità Man Ray per il 2021
Un orecchio metallico dorato, decorato con anelli a forma di minuscoli vermi, comincia a squillare e viene preso in mano da una modella nera, le cui dita sono quasi coperte da quattro anelli d’oro a forma di grossi molari. Lei è vestita con una tuta con cappuccio e usa l’orecchio come fosse un telefono cellulare, e spiega al suo amante, parlando nello stesso ‘attrezzo’, che non possono incontrarsi stasera, perché è una serata dedicata a Schiaparelli.
Un orecchio/smartphone che sarebbe sembrato perfettamente a posto nel film Emak-Bakia dell'artista Man Ray, amico di Elsa Schiaparelli, con i suoi assurdi elementi dadaisti. E lo sarebbe stata indubbiamente anche l’immagine successiva: una bellezza nera s’insinua in un photoshoot con un cappello a forma di vassoio e un reggiseno costituito da dischi dorati, abbinati ad un minuscolo abitino nero e ad altissime scarpe zeppate, anche in questo caso dorate.
Surrealismo in ogni look, con il disco che diventava quasi di color ecrù in un cappotto da città di gran classe allacciato ben stretto dietro. Persino il maglione della stagione – un Aran bianco – ha ricevuto un rifacimento in stile Schiap con l’aggiunta di due dischi reggiseno in pelle dorata. Fino ad orecchini d’oro a forma di disco con occhio insito all’interno e ad occhiali da sole bianchi il cui tratto centrale è trasformato in un naso latino con mini-piercing.
Di fatto, il cuore della collezione era negli accessori; una strategia commerciale intelligente del direttore creativo della casa di moda, Daniel Roseberry. Visti su borchie in stile Antica Roma, in suggestive clip applicate a forma di lucchetti o serrature, oppure in orecchini in ceramica versione Salvador Dalì e spille da bocca, o in altri elementi a forma di teste di capra arrabbiate - tutti usati come bottoni su giubbotti di jeans, pantaloni e gonne di colore bianco, blu o nero con il logo della ‘S'.
“Il surrealismo è un filtro felice. La gioielleria è tanto un’armatura quanto un ornamento. La sua grammatica è infinita. Un look irriverente che quindi si ritrova sulle silhouette. È Schiaparelli!”, ha esclamato Roseberry, il cui video-show è intervallato da laptop dorati con mani abbinate e sedie da ufficio dipinte d'oro.
“Tutti noi che amiamo la moda capiamo che il matrimonio tra design e commercio a volte è difficile (e tuttavia necessario). Troppo spesso il secondo prevale. Ecco perché sono felice di lavorare per una casa di moda in cui la creatività viene sempre al primo posto”, ha aggiunto lo stilista americano nelle note al programma.
In una parola, dopo un debutto un po’ incerto, ma molto promettente, Roseberry ha trovato la gusta dimensione da Schiaparelli – vestiti di classe con un pizzico di surrealismo; accessori eccentrici che attirano l’attenzione con un fascino commerciale. Finalmente.
Elsa ha chiuso la sua attività nel 1954, prima di ritirarsi per un ventennio. Il marchio è poi passato attraverso alcuni tentativi di rilancio rivelatisi illusori, prima di venire acquisito da Diego Della Valle nel 2007. Ora, sotto la guida creativa di Roseberry, il suo futuro sembra roseo; anzi diciamo pure dorato.
Elsa, Man e Salvador ne sarebbero stati felici.
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