Scalapay raccoglie 497 milioni di dollari, di cui 215 in aumento di capitale
Dopo aver raccolto l'equivalente di 131 milioni di euro lo scorso settembre, lo specialista italiano dello split payment (o pagamento frazionato) annuncia un nuovo aumento di capitale di 497 milioni di dollari (441 milioni di euro), di cui 282 milioni di dollari di debiti. Con l'ambizione di raddoppiare la propria forza lavoro nel 2022, la struttura sfrutta questa raccolta di fondi per lanciare l’offerta "Magic Checkout", che riduce il numero di passaggi necessari per il pagamento.

Questo round di finanziamento è stato guidato da Tencent (società madre della cinese WeChat) e Willoughby Capital, che si sono uniti agli investitori storici Tiger Global, Gangwal, Moore Capital, Deimos e Fasanara Capital.
Fondata a Milano da Simone Mancini e Johnny Mitrevski nel 2019, la struttura ha finora raccolto 700 milioni di dollari (622 milioni di euro), e indica di aver triplicato il volume dei pagamenti rispetto alla roundtable svoltasi a settembre.
Posizionato sul segmento del pagamento frazionato, o "buy now pay later" ("compra ora paga dopo"), Scalapay offre pagamenti in tre o quattro rate, o il pagamento completo dopo quattordici giorni. Un'offerta che ha conquistato brand e distributori come Shein, Decathlon, Calzedonia, Morgan, Cache-Cache, Bréal, Moschino, Don't Call Me Jennifer, Samsonite, Nike e Pandora.
Inoltre, come detto, Scalapay annuncia il rafforzamento della propria offerta con l'arrivo del "Magic Checkout". Un nuovo percorso che permette di finalizzare un pagamento in pochi click e di stabilire una modalità di pagamento differito per i propri acquisti.

“Abbiamo rimosso tutti i tradizionali punti deboli del pagamento e affrontato i principali motivi di abbandono del carrello, come l’iscrizione o la connessione, la spedizione, la selezione del metodo di pagamento e i consensi sulla privacy”, spiega Johnny Mitrevski, co-fondatore e CTO di Scalapay. “E questo, nel rispetto delle rigide regole europee DSP2 e RGPD”.
Una precisazione che assume il suo pieno significato quando sappiamo che l'Unione Europea intende attuare un giro di vite sull’inquadramento dello split payment. La direttiva europea 2008/48/CE attualmente esclude questi pagamenti dal quadro imposto al credito al consumo. Tuttavia, il legislatore europeo intende rimediare a ciò per contrastare i rischi di sovraindebitamento. “Il vincolo non sarebbe proporzionale al livello di rischio”, ha recentemente indicato a FashionNetwork.com la confederazione delle vendite online Ecommerce Europe.
Secondo Mediamétrie, il pagamento differito e il pagamento frazionato sono soluzioni che si rivolgono a marchi e distributori, perché consentono ai venditori online di aumentare i carrelli della spesa. Per Médiamétrie, l'aumento sarebbe in media del +4% per acquisti inferiori a 30 euro e del +17% sopra i 250 euro.
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.