9 nov 2015
Save the Duck crea una limited edition per Oxfam e inaugura l'e-commerce
9 nov 2015
Il marchio italiano di piumini ecosostenibili Save the Duck è a fianco di Oxfam, movimento globale di persone che vogliono porre fine all'ingiustizia della povertà nel mondo, nella produzione di una collezione in edizione limitata in occasione della XXI Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi.
Un capo donna e uno uomo dal tessuto impermeabile antipioggia saranno venduti a favore di Oxfam Italia. I capi, che non rinunciano al confort e alla tecnicità, presentano la consueta imbottitura riciclata in "plumtech" di Save the Duck.
La limited edition Save the Duck per Oxfam è acquistabile dal 9 novembre esclusivamente online sul sito www.savetheduck.it.
Proprio in occasione di questa partnership, Save the Duck inaugura il suo e-commerce, dando così la possibilità a tutti coloro che da tempo chiedono questo servizio di iniziare a fruire degli acquisti online per una giusta causa.
Con questi due modelli, Save the Duck sostiene attivamente Oxfam Italia e in particolare il suo impegno contro il cambiamento climatico, un fenomeno che, da solo, costituisce la più grande minaccia alla possibilità di sconfiggere la fame. Eventi meteorologici estremi, quali alluvioni e siccità creano infatti grandi difficoltà ai produttori di cibo che, paradossalmente sono le prime vittime della scarsità degli alimenti e delle impennate dei prezzi, ricorda la nota ufficiale.
"Secondo un nostro recente rapporto - sottolinea Elisa Bacciotti, Direttrice Dipartimento campagne e cittadinanza attiva di Oxfam Italia - il cambiamento climatico può generare 25 milioni di bambini malnutriti in più e diminuire la produttività agricola del 2% a fronte di un aumento della domanda del 14% per decennio".
Nicolas Bargi, fondatore di Save the Duck, ha ricordato che il brand come policy è da sempre molto attento alle problematiche legate all’ecosostenibilità e all’ambiente in generale, e naturalmente quando Oxfam ha proposto questa collaborazione, non ha potuto non aderire con entusiasmo.
La società Forest S.r.l. nacque nel 1914 grazie allo spirito imprenditoriale di Foresto Bargi, sarto che partì cucendo giacche da uomo per un compenso di 70 centesimi e che poi si trovò alla guida di un'azienda che iniziò a produrre capi d’abbigliamento maschili caratterizzati per la ricerca di materiali di alta qualità sviluppati su tagli sartoriali. Oggi l’azienda è guidata da Nicolas Bargi, nipote del fondatore, che fa parte della terza generazione della famiglia, il quale ha sviluppato l’attività creando prima il brand Ganesh e poi Save the Duck, portandola ad avere una distribuzione internazionale in oltre 1.500 negozi, 900 in Europa e 600 in Italia, e a superare i 12 milioni di euro di fatturato alla fine dello scorso anno.
Save the Duck è nato da una doppia ispirazione: l’idea del piumino come prodotto veloce, colorato e appetibile transgenerazionalmente, unita al rispetto per l’ambiente e gli animali. Save the Duck non usa, infatti, la piuma naturale. Nicolas Bargi, rientrato da un viaggio a Tokyo nel 2011 dove scoprì il piumino a ‘iniezione diretta’, super leggero e da utilizzare 8 mesi l’anno (quindi destagionalizzato), decise di creare una piccola collezione di capispalla in piuma la cui caratteristica principale fosse, appunto, il fatto di avere un’imbottitura dalle elevate prestazioni termiche (detta "plumtech") che però non ai avvaleva di piuma d’oca, bensì utilizzava un materiale altamente performante e preso a prestito dall’abbigliamento tecnico-sportivo. E’ nata così una linea di piumini resistenti, ultra leggeri, traspiranti, animal friendly e tascabili.
La Forest, che ha sede a Cernusco sul Naviglio (MI), è stata acquisita per il 51% a fine 2014 dalla Altana, azienda specializzata in abbigliamento bambino fondata nel 1982 da Marina Salamon. Da quel momento, Altana cura gli aspetti finanziari, logistici e amministrativi del brand “amico delle papere”. La direzione creativa, la produzione, la comunicazione e le strategie commerciali sono invece rimaste in mano a Nicolas Bargi.
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