9 gen 2020
Sartoria Latorre archivia il 2019 a 13 milioni e sbarca in Scandinavia
9 gen 2020
Sartoria Latorre archivia il 2019 a circa 13 milioni di euro di ricavi, confermando il trend di crescita del +4-5%. Un successo per una realtà specializzata nell'abbigliamento formale, comparto che più di altri ha accusato l’incursione delle tendenze streetwear e sportswear nel mondo moda.
Il risultato positivo è frutto di un attento lavoro di rivisitazione del guardaroba classico, ma anche di scelte obbligate, come ha spiegato il brand manager dell’azienda pugliese, Alberto Latorre, incontrato da FashionNetwork.com a Firenze per la 97esima edizione di Pitti Uomo. Consumi interni al palo e un mercato domestico “mediamente saturo dal punto di vista commerciale”, dice Latorre, impongono l'adozione di una strategia a trazione estera.
Sartoria Latorre vanta già numeri importanti nei Paesi ex-Urss, in Giappone e in Europa e dall’A/I 2020 avvierà la distribuzione in Scandinavia. L’azienda conferma la sua vocazione internazionale mostrando una quota export 2019 in aumento dell’11% e pari al 60% del fatturato, mentre il restante 40% fa ancora capo al mercato italiano.
La spinta verso l’estero si combina a una sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità ambientale. “Oggi bisogna offrire prodotti green, ma stando attenti a non sovraccaricare i costi”, prosegue Latorre. Un percorso virtuoso a 360° che spazia dalla ricerca di tessuti eco-sostenibili all’eliminazione della plastica dagli imballaggi passando per l’appendino in materiale riciclato e totalmente riciclabile e riutilizzabile.
Sartoria Latorre distribuisce le sue collezioni in circa 400 punti vendita multimarca nel mondo, di cui 120 in Italia. L’apertura di monomarca non rientra nei piani di sviluppo dell’azienda che, oggi, punta a proporsi come lo ‘specialista del capospalla’ nel canale wholesale.
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