Sandra Halliday nominata caporedattore di Fashion Network UK

FashionNetwork.com continua ad espandersi con la nomina di un nuovo redattore capo per il Regno Unito e di nuovi giornalisti in tutto il mondo.

La società ha comunicato oggi che Sandra Halliday ha assunto il ruolo di caporedattore UK, andando così a supervisionare tutti i contenuti per il sito del Regno Unito.

Come giornalista economico-finanziaria e di tendenze, la Halliday ha lavorato in pubblicazioni business-to-business o rivolte ai consumatori nei settori della moda, della bellezza e del retail per oltre 30 anni. Più di recente è stata la caporedattrice del servizio sull'andamento delle tendenze Stylus Fashion e ha pubblicato articoli su aspetti relativi al settore moda per Bloomberg, la BBC e il “Wall Street Journal”, fra gli altri.

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"Il nostro obiettivo è quello di offrire un servizio ancora più sostanzioso per i professionisti della moda di lingua inglese", ha detto Sandra Halliday. “Il modello globale unico di Fashion Network offre già una vasta gamma di notizie fondamentali da tutto il mondo in lingue locali, e continuerà a farlo. Ma da adesso in poi guarderemo alle notizie del Regno Unito con un taglio più analitico e offriremo più interviste di esperti per dare ai lettori una maggiore comprensione di ciò che oggi conta davvero nella moda, nel lusso e nella bellezza. Come sempre, i nostri team globali tradurranno poi questi approfondimenti per i nostri siti in tutto il mondo, che è una parte importante del fascino di questo servizio”.

Il nuovo incarico è stato assegnato a Sandra Halliday in un momento di trasformazione per FashionNetwork.com, che in estate ha cambiato nome dal precedente FashionMag.com per sottolineare il suo posizionamento come risorsa per i professionisti della moda, e si è rilanciato con un nuovo design.

L'azienda si sta trasferendo in questo mese in una nuova sede, sempre a Parigi, e ha ampliato la sua squadra di collaboratori internazionali per potenziare il suo approccio multi-linguistico e “sempre acceso”. Ciò significa che quando l'Europa sta dormendo, i giornalisti in Asia, America e Australia sono ancora alla ricerca delle storie che contano. E viceversa.

A cura della redazione