10 mar 2015
San Andrès: il sole del Messico nella nebbia di Milano
10 mar 2015
Una donna un po' preppy e un po' borghese con una punta d'ironia e di irriverenza, una silhouette raffinata e tanto colore. Questo è lo stile di San Andrès Milano, giovane marchio di prêt-à-porter dallo spirito sartoriale, che è riuscito a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama della moda italiana.
Fondato nel 2006 dal messicano Andrès Caballero (34 anni), il marchio ha sfilato per la prima volta in questa stagione nel calendario ufficiale della Fashion Week milanese beneficiando del sostegno della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Da sempre appassionato di moda, lo stilista è venuto in Italia abbandonando il suo Paese natale grazie a una borsa di studio che l'ha catapultato all’Istituto Marangoni di Milano. In seguito, si è trasferito a Parigi per apprendere le tecniche dell'alta moda alla Paris American Academy. Di ritorno a Milano, ha compiuto vari stage all'interno di piccoli brand.
"Ero stanco di accumulare stage. Un giorno, ho comprato dei tessuti e ho realizzato una mini-collezione tutto da solo nel mio studio con una macchina da cucire. L'ho presentata in un piccolo salone durante la Settimana della Moda di Milano e l'ho venduta sul campo a delle grandi boutique giapponesi”, racconta lo stilista, che in seguito ha creato la sua società, Greyline S.r.l., insieme al socio Alessandro Moneta.
Molto religioso, il giovane designer si è votato a un santo per benedire il suo marchio neonato, che ha infatti chiamato San Andrès. Lo stilista messicano non ci ha messo molto a farsi notare dagli organismi della moda italiana, ottenendo il sostegno alla giovane creazione implementato dalla Camera della Moda, che gli permette di sfilare per due volte nel 2007 e nel 2008 a Milano in uno show collettivo insieme ad altri talenti emergenti.
Nel 2012 partecipa anche al concorso organizzato da Vogue, “Who’s on Next”, a Roma, e grazie a questo trampolino di lancio sfila per quattro stagioni nella capitale italiana. “Non ho vinto il concorso, ma questa esperienza è stata un punto di svolta, perché mi sono reso conto che fino ad allora non avevo pienamente espresso la mia creatività, concentrandomi soprattutto sul prodotto con l'unico obiettivo di vendere”, confida lo stilista, che all'epoca aveva aperto una boutique-atelier, dove confezionava anche dei vestiti su misura per le clienti locali.
“Mi sono rifocalizzato sulla mia linea attingendo dalle mie radici. Non per fare una moda folkloristica, ma per reinterpretare le mie origini attraverso una visione contemporanea e cosmopolita, in definitiva molto milanese, nella quale si sente anche l'influenza di artisti messicani moderni, come l'architetto Luis Barragán”, prosegue Caballero.
San Andrès conta una cinquantina di clienti multimarca, soprattutto in Giappone, ma anche in Medio Oriente. Nei giorni scorsi, ha presentato la propria collezione per la terza stagione al Tranoï.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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