14 nov 2017
Salvatore Ferragamo: nei primi 9 mesi l’utile netto crolla del 28,3%
14 nov 2017
Salvatore Ferragamo ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi sostanzialmente stabili (-0,9% a tassi correnti), a 1.005 milioni di euro, ma con una forte flessione dell’utile netto, sceso del 28,3% a 79 milioni di euro, e dell’EBITDA, attestatosi a 162 milioni (-25,1% rispetto ai 216 milioni dello stesso periodo dello scorso anno).
Il canale retail è diminuito dell’1% a tassi e perimetro costanti, mentre il wholesale, penalizzato in particolare dal destocking, dalle tensioni in Corea del Sud e dalla razionalizzazione strategica in Giappone, ha riportato, nei primi nove mesi del 2017, ricavi in contrazione del 4,7% sia a tassi di cambio correnti che costanti. Al 30 settembre il gruppo contava su 407 punti vendita diretti e 280 monomarca gestiti da terzi, oltre alla presenza nei principali department store.
Analizzando la distribuzione del fatturato dal punto di vista geografico, l’Area Pacifico, in crescita del 3,5% a tassi costanti, si conferma il primo mercato per il gruppo. L’Europa si è mantenuta sostanzialmente stabile (-0,9%), soprattutto grazie al canale retail, mentre il Nord America ha registrato una flessione del 3,3%, in particolare a causa dell’andamento dei department store. Al contrario, il Centro e Sud America ha chiuso i primi mesi con un positivo +6,9%, mentre il Giappone, a causa della razionalizzazione del canale wholesale, è sceso del 4%.
Per quanto riguarda le categorie di prodotto, solo i profumi hanno registrato performance positive del 3,2%, mente le calzature hanno registrato una contrazione dell’1,2% e le borse e accessori in pelle dello 0,6%.
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