Salone del Mobile: la moda fa brillare Milano
Il Salone del Mobile di Milano si è trasformato in un’enorme cassa di risonanza per le firme del lusso. Mai come quest’anno i marchi hanno presentato così tante iniziative e di così vario genere al Fuorisalone, vale a dire il programma “off”, che si sviluppa in parallelo al Salone del Mobile in tutta la città. Di fatto, le serate fashion sono tra le più popolari della Design Week, a giudicare dalla folla che si assiepa di fronte a ogni evento, così come le iniziative più esclusive riservate a pochi happy few, che fanno di Milano il luogo in cui bisogna assolutamente essere questa settimana.
Ogni sera, le strade del capoluogo lombardo sono invase da un’orda di appassionati di design e architettura o di addetti ai lavori, oltre agli innumerevoli turisti che vogliono vivere quest’esperienza immersiva e lasciarsi trasportare dallo spettacolo di installazioni tanto inaspettate quanto spettacolari. La città vibra ogni giorno in un'atmosfera festosa, offrendo molte sorprese.
Mercoledì, per esempio, pochi fortunati hanno potuto scoprire “la camera delle meraviglie” immaginata dallo stilista Massimiliano Giornetti, che ha lavorato 17 anni per Salvatore Ferragamo. Una capsule collection di mobili realizzati in collaborazione con l'azienda fiorentina Artecornicidesign, esposta per un solo giorno nelle magnifiche sale decorate con affreschi della galleria d’arte Tommaso Calabro, che ha appena aperto i battenti in un palazzo del diciassettesimo secolo nel cuore di Milano.
“È una collezione di “haut mobilier” un po’ alla maniera della haute couture, composta unicamente di pezzi artigianali che raccontano un viaggio onirico nel mondo del decoro. Volevo recuperare questo gusto molto italiano per la decorazione, lasciandomi ispirare anche dalla mia attrazione per l'Oriente”, spiega lo stilista, che da poco ha lasciato la direzione artistica di Shanghai Tang e sta lavorando a progetti personali. Scatole laccate, paraventi di legno decorati da piccoli quadri, mobili dipinti con motivi lussureggianti compongono questa linea, che sarà venduta in una selezione limitata di negozi.
La sera prima, martedì 9 aprile, è stato Christian Dior a creare l’evento nel famoso negozio milanese Antonia. Musica, champagne e spettacolo di danza classica erano nel menu di questa serata esclusiva, mentre il marchio occupava le vetrine e uno spazio importante dello store con una selezione della sua linea per l’Estate 2019.
“Conosco Antonia da moltissimo tempo. È un'iniziativa davvero speciale, perché di solito Christian Dior non è venduto nei negozi multimarca”, ci spiega la direttrice artistica, Maria Grazia Chiuri. “Ci tenevo ad essere presente a Milano anche per sostenere “The Unexpected Subject”, che ha appena aperto ai Frigoriferi Milanesi grazie al supporto di Dior, uno dei principali sponsor di questa mostra. L’iniziativa evidenzia il rapporto tra arti visive e movimento femminista, un tema che mi sta a cuore”, prosegue.
Poco più lontano, si moltiplicavano i festeggiamenti in un quartiere di Brera affollatissimo. Hermès ha presentato la sua nuova collezione per la maison nel grande spazio La Pelota con musicisti e pasticcini. Etro ha ricevuto nel suo punto vendita di Via Pontaccio dedicato alla linea per la casa, mentre giusto di fronte Philosophy di Lorenzo Serafini, la linea giovane di Alberta Ferretti, si è installata nel multimarca Clan con un pop-up store sul tema dei nomadi. Una via più in là, Angela Missoni ha svelato nel suo showroom una coloratissima installazione dell'artista Alessandra Roveda.
Da lunedì (8 aprile), diversi marchi avevano già lanciato le loro iniziative, per ottenere visibilità prima dell'apertura ufficiale del Salone del Mobile, che ha debuttato martedì e si svolge fino a domenica 14 aprile. Come Tod’s, che ha allestito per la prima volta un progetto a tutti gli effetti dedicato alla fiera del mobile, “No_Code Shelter: Stories of Contemporary Life”, in un grande spazio all’interno del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. L'idea era di esplorare i diversi modi in cui la vita contemporanea viene vista attraverso interviste con otto personalità, tra le quali artisti, designer e stilisti di diverse età e provenienze. Queste interviste sono proiettate su schermi installati ciascuno in capanne-rifugio ripensate dall’architetto Andrea Caputo, che ha firmato l’installazione.
Altra installazione originale è quella proposta da Cos, l’insegna di più alta gamma del gruppo H&M, concepita dall’architetto francese Arthur Mamou-Mani, il quale ha costruito una struttura composta da 700 cestini a cono in legno e bioplastica, eterei e trasparenti, stampati in 3D, collocata fra il cortile e il giardino dello storico Palazzo Isimbardi sotto forma di arco gigante.
La stessa sera, Giorgio Armani ha acceso il quartiere di Tortona, dove il Fuorisalone è nato prima di diffondersi in tutta Milano, con l'inaugurazione della mostra “The Challenge-Tadao Ando”, dedicata al celebre architetto giapponese all’interno del suo museo Armani/Silos.
Una buona occasione per riscoprire l’opera del giapponese, che ha lavorato per vari grandi nomi della moda. Come lo stesso Giorgio Armani, per il quale ha costruito il Teatro Armani, ma anche François Pinault, per il quale sta attualmente lavorando alla ristrutturazione e all’ampliamento della Borsa del Commercio di Parigi, o ancora Luciano Benetton, per il quale ha realizzato il centro Fabrica. Il patriarca del gruppo di Treviso era presente all'inaugurazione insieme ad altre personalità.
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