14 nov 2021
Safira Milano cresce ed evolve produzione e distribuzione
14 nov 2021
“Unire il Made in Italy con l’iconico artigianato marocchino, per uno stile contemporaneo dalle linee ariose e fluide e dal sapore mediorientale. L’incontro fra culture genera idee e genera il bello”, spiega così l’imprenditrice e stilista marocchina Halima Hadir il DNA del suo brand di abbigliamento femminile Safira Milano, che ha fondato nel 2018, e che oggi incrementa la propria distribuzione.

“Non sapevo se questo mix che ho immaginato per il mio marchio sarebbe stato apprezzato veramente, per cui quell’anno ho creato una prima collezione che non ho commercializzato in maniera canonica, ma solo quando mi sono sentita pronta ho realizzato una piccola produzione che mi ha consentito di entrare nella catena di alberghi Belmond (che possiede hotel come lo “Splendido” a Portofino, il “Cipriani” a Venezia o il “Caruso” in Costiera Amalfitana, ndr.). Lì ho capito che il prodotto, sicuramente di nicchia e caratterizzato da una cura maniacale del dettaglio, piaceva alla clientela ed era dotato di grande potenziale”, ha raccontato a FashionNetwork.com la designer, che attua una costante ricerca di nuovi tessuti e materiali sostenibili. Quest’anno ha introdotto nelle collezioni la canapa, con la sua leggerezza e versatilità, che alterna a cotone, lino e seta. “Me ne sono innamorata, è troppo bella, oltre ad essere assolutamente ecologica, penso che ne incrementerò l’utilizzo, sostituendo con essa soprattutto il lino”, dice Hadir.
Non solo i vestiti, ma alamari, ricami, bottoni di Safira Milano sono interamente realizzati a mano in questa collezione ai confini con l’alta sartorialità arrivata a comprendere 54 modelli di abbigliamento, considerando le varianti di colore. Ma Safira Milano è anche borse, trousse, e due modelli di scarpe: delle friulane confezionate con tessuto broccato realizzato a Fès, e un sandalo con un po’ di tacco. “Punto alla comodità, in queste calzature come nei vestiti, in modo che le mie creazioni possano essere indossate in città, ma anche in vacanza, nelle località di villeggiatura, come in aperitivi o cene dopo la spiaggia”, spiega la stilista. Il marchio realizza una collezione all’anno, ma nelle intenzioni di Halima Hadir c’è di “disegnare capsule collection invernali. Sempre capi comodi, ma con tessuti più pesanti, da indossare, ad esempio, in una serata in albergo a St. Moritz”.

Tra i capi protagonisti della tradizione nordafricana creati da Halima Hadir svetta il caftano, la “veste d’onore” trasformata dalla designer e dal suo team in capo riveduto e corretto grazie a lavorazioni e tagli demi-couture. “Si badi bene, le mie creazioni non sono fatte per andare al mare, soprattutto i caftani. Il mio caftano è quello autentico, come viene inteso nel mondo arabo, ovvero un capo elaborato ed importante da cerimonia impreziosito da dettagli curatissimi. Dunque ben altra cosa rispetto a come è considerato in Italia e in Europa, dove viene chiamato così il copri-costume leggero che s’indossa sopra il costume da bagno per andare in spiaggia”.
La produzione a Fès ha anche un’aspetto etico. Halima Hadir ci ha ricordato con orgoglio che tramite la confezione dei preziosi ricami realizzati a mano uno ad uno dalle donne marocchine locali, che ne hanno appresa l’arte sin dalla tenera età, intende promuovere un welfare che produca in loco un’indipendenza economica al femminile. “Si tratta di una ventina di artigiane che vivono nelle campagne marocchine e lavorano dalle loro case”, puntualizza Hadir. Un’altra sfaccettatura del suo intento di unire in un ponte culturale e stilistico Oriente e Occidente, palesato già nel nome dell’etichetta, che affianca la città italiana in cui vive e lavora ad un termine dai significati positivi in tutte le principali culture storiche, visto che in arabo significa “ambasciatrice”, in ebraico “sephirat”, ossia “luce senza limite”, e in greco “sappheiron”, ovvero zaffiro.

Dapprima distribuita nelle boutique di hotel e resort esclusivi, oggi la maison incrementa la propria diffusione. Dopo essere entrata nel 2019 in una serie di negozi d’alta gamma e concept store, dalla collezione estiva di quest’anno Safira Milano viene distribuito da Studiozeta. “Prima facevo tutto io, perché volevo capire dove andava il mercato. Con Studiozeta e i suoi showroom a Milano e Parigi, siamo riusciti ad entrare in una ventina di negozi dal posizionamento alto, per sfruttare quel potenziale del mio brand che non ho ancora colto. E ritengo, e spero, che prossimamente i negozi multimarca più importanti del settore si aprano alle estetiche di nuove stiliste e nuovi brand come il mio, invece di favorire solo i nomi già affermati”. L’intento di Halima Hadir è di arrivare a 100 negozi entro il prossimo triennio e di inaugurare il suo primo concept store, magari in località di villeggiatura come Forte dei Marmi o Portofino, piuttosto che Roma o Milano, senza escludere l’apertura di temporary store stagionali in quelle località.
Con un fatturato sempre cresciuto in doppia cifra percentuale ogni anno, come succederà anche nel 2021, Safira Milano viene venduto non solo in Italia, ma in Svizzera, Germania e Francia (Corsica), e quest’anno è entrato in Croazia. Ingegnere di formazione, e impegnata al momento in un master in Digital Marketing, Halima Hadir ha aperto dallo scorso luglio il proprio e-commerce e si sta occupando dello sviluppo di tutta la parte Digital.

“Ci tenevo a creare un prodotto che rappresentasse la mia storia e la mia identità, che è doppia, perché io sono marocchina, ma mi sento e sono anche italiana, ecco perché i miei capi sono totalmente prodotti in Italia, e i ricami tradizionali vengono fatti in Marocco. Mi sono innamorata dell’Italia, e degli italiani, popolo che ha grande cuore. Spesso siete troppo duri e autocritici con voi stessi!”, sorride Halima Hadir.
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