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11 dic 2019
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Safilo: via un dipendente su 4 in Italia e stop alla distribuzione dei dividendi. Focus su M&A e digital

Pubblicato il
11 dic 2019

Sindacati sul piede di guerra all'indomani dell'annuncio del piano industriale 'lacrime e sangue' di Safilo al 2024, che prevede 700 esuberi (circa 1 dipendente su 4 in Italia), di cui 400 a Longarone, e la chiusura dello stabilimento a Martignacco, in Friuli. È stato indetto per il prossimo 13 dicembre uno sciopero generale dell’intero gruppo, mentre Filctem Cgil, Femca Cisl, UIltec Uil e le RSU hanno dichiarato lo stato di agitazione, con il blocco immediato degli straordinari e di qualsiasi altra flessibilità oraria.

@carrera


"Non prendi mai queste decisioni a cuor leggero", ma la scelta di tagliare è "inevitabile" per permettere a Safilo di "continuare a vivere per altri 150 anni", ha detto l'amministratore delegato, Angelo Trocchia, nella conference call con gli analisti. "I dettagli" sulla gestione degli esuberi "devono essere discussi con i sindacati. La società è aperta nel capire come queste inevitabili decisioni possano essere meglio implementate".

L'azienda si trova a fronteggiare la fine di un’era con la chiusura di alcune storiche licenza e stima un'impatto di 200 milioni di euro dall'uscita dal portafoglio di Dior, Fendi e Givenchy. Il piano di rilancio passerà anche da nuove acquisizioni, come quella appena finalizzata del marchio californiano Blenders. "Blenders è per me un primo passo, stiamo guardando attivamente ad altre M&A nelle direzioni strategiche che ho indicato" e che portano a una più forte digitalizzazione e reattività di Safilo, che deve diventare sempre più una società data driven”, prosegue Trocchia. 

In tema di licenze "guardiamo in modo attivo" a nuove opportunità purché si sposino bene da un punto di vista geografico e rispondano alle esigenze dei consumatori. "Dobbiamo dimagrire non solo nei numeri ma anche nel modo in cui facciamo le cose, dobbiamo diventare più veloci e più semplici" puntando su "digitale e data driven". "Stiamo guardando a capacità dall'esterno, che è il modo più veloce per farlo".

Safilo vuole aumentare l'incidenza del canale online sul totale del fatturato e intende far leva sulle competenze di Blenders per accelerare la sua trasformazione digitale. "Entro il 2024 il 15% dei ricavi deve arrivare dall'online, l'acquisizione di Blenders va in questa direzione, loro sono i migliori online" spiega Trocchia. "Questi ragazzi vivono nel digitale, respirano nel digitale non devono imparare niente, sono digitali nel sangue. E questa è la società più data-driven in cui sia mai stato, ogni decisione che prendono è guidata dai dati e qui è dove Safilo deve andare", ha spiegato Trocchia. Con Blenders "abbiamo acquistato anche delle competenze, le useremo su Smith, Polaroid e Carrera" per aumentare la penetrazione nell'ecommerce.
 
Intanto, il gruppo congela la distribuzione dei dividendi per i prossimi cinque anni, ritenendo di poter creare più valore investendo nella ristrutturazione e nel rilancio dell'azienda che non destinando risorse agli azionisti. "Non abbiamo una politica dei dividendi perché dobbiamo investire nella trasformazione dell'azienda. Pensiamo che ci sia più valore da aggiungere all'azienda" attraverso la ristrutturazione "piuttosto che pagando il dividendo", ha spiegato il CFO Gerd Graehsler, in conferenza stampa con i giornalisti.
 
Il fondo Hal, l’azionista di maggioranza di Safilo, non ha dato segnali di una possibile uscita ma è "difficile prevedere che cosa farà al termine del piano di ristrutturazione”, ha proseguito l’AD. "Hal ha sostenuto l'aumento di capitale con 70 milioni di euro e in questo momento ci sta supportando con un prestito per Blenders. Oggi abbiamo un azionista di riferimento che sta supportando questa strategia", ha spiegato Trocchia ricordando che Hal, in Safilo dal 2009, "è un fondo familiare e non un fondo di private equity" e dunque "il suo orizzonte temporale" non è quello "di un private equity". 
 
In merito alla possibilità che il fondo possa aver supportato la ristrutturazione di Safilo, di cui esprime la maggioranza del CdA, per poi valutarne la vendita, Trocchia ha detto che "è difficile rispondere su quello che farà tra qualche anno". "Ad oggi”, conclude, “tutte le decisioni dimostrano che il fondo è dedicato alla crescita di Safilo, oggi non c'è nessun segnale in quella direzione.
 
Con ansa

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