Ansa
12 mar 2023
Safilo punta a 1,3 miliardi di ricavi al 2027
Ansa
12 mar 2023
Il gruppo Safilo punta a raggiungere 1,3 miliardi di euro di ricavi nel 2027 con un tasso di crescita annuo composto nei 5 anni di circa il 4%, guidato da una crescita sostenuta dei marchi di proprietà, che si prevede superino il 50% dei ricavi del Gruppo entro la fine del piano. In linea con le dinamiche che hanno caratterizzato lo sviluppo e il turnaround dei ricavi negli ultimi anni, Smith, Carrera, Blenders e Polaroid rappresenteranno i principali motori della crescita futura. Si prevede inoltre che un'ulteriore crescita del business di proprietà sia raggiunta attraverso l'acquisizione di uno o più marchi, con una contribuzione stimata intorno all'1% della crescita media annua prevista per il gruppo. Sono questi i principali obiettivi economico-finanziari di medio-termine approvati dal CdA insieme al bilancio d'esercizio 2022, che conferma i risultati preliminari.

L'anno si è chiuso con vendite nette per 1,076,7 miliardi di euro (+11,1% a cambi correnti e +4,2% a cambi costanti), rispetto ai 969,6 milioni di euro registrati nel 2021. L'utile netto di gruppo adjusted è pari a 58,3 milioni di euro, rispetto ai 27,4 milioni di euro nel 2021 (+112,6%), mentre, l'utile industriale lordo ha raggiunto i 597,4 milioni di euro (+19,1%). Il margine netto adjusted è passato dal 2,8% al 5,4% delle vendite. Il Free cash flow del gruppo è stato negativo per 16,5 milioni di euro rispetto ai -2,7 milioni del 2021. Il flusso di cassa sarà invece positivo durante l'arco di piano al 2027 "grazie al costante miglioramento del risultato operativo di gruppo e a un più moderato assorbimento di cassa da capitale circolante netto", mentre, il Capex annuo è previsto intorno ai 15-20 milioni di euro. Nel quinquennio il margine Ebitda adjusted è previsto che raggiunga tra il 12% e il 13% delle vendite di gruppo. Per quest'anno il Cda ha deciso di non proporre il dividendo all'assemblea.
Per il gruppo Safilo "è iniziato un nuovo capitolo della nostra storia, una nuova fase di sviluppo", dice l'amministratore delegato Angelo Trocchia alla luce dell'approvazione del bilancio 2022 e del piano al 2027. "Il 2022 conclude quattro anni di efficace svolta del gruppo che pone solide basi per la sua crescita futura", sostiene l'AD, che punta a "una crescita sostenuta dei nostri marchi proprietari, da raggiungere organicamente, ma anche attraverso nuove acquisizioni, integrata da un insieme diversificato di marchi in licenza".
Safilo "continuerà a fare leva sui molteplici driver alla base della crescita a lungo termine prevista per il settore dell'occhialeria, così come sulle principali scelte strategiche che abbiamo intrapreso 4 anni fa”, aggiunge l'AD. “Le nostre ambizioni di medio termine rimangono quindi incentrate su un portafoglio marchi forte, che raggiunga efficacemente un vasto pubblico di consumatori target". Per Trocchia, "sarà fondamentale continuare ad avere un business bilanciato, puntando su un portafoglio di proprietà che, entro il 2027, vada oltre il 50% dei nostri ricavi e che influenzi in maniera incisiva lo sviluppo del nostro mix per area geografica e canale distributivo. Nei prossimi anni, ci attendiamo infatti una crescita più importante del mercato nordamericano e dei mercati emergenti, così come prevediamo che il nostro business cresca maggiormente nel canale sportivo dedicato ai prodotti outdoor, e in tutti i canali online che abbiamo sviluppato con successo negli ultimi anni".
Per il mercato dell'occhialeria nel 2023 "vediamo più nuvole che sole", ma dal 2024 ci sarà "un'accelerazione”, spiega Trocchia durante il Capital Market Day del gruppo. Nel periodo pre-covid "il mercato globale cresceva con una media del 4%. Nel post-covid ipotizziamo che il mercato cresca del 3% (2023-2027)", aggiunge Trocchia, spiegando che "la crescita non è lineare: nel 2023 sarà più bassa per poi accelerare dal 2024". Si tratta comunque di "un mercato grande, in crescita e resiliente, che riesce a reagire alle crisi, uscendone più rapidamente" di altri settori, prosegue l'AD, ricordando che "nel 2021 c'è stato il rimbalzo dell'America, nel 2022 dell'Europa e adesso tutti speriamo nel rimbalzo dell'area asiatica".
Il gruppo Safilo ha "un elenco molto chiaro dei target" che vuole raggiungere sul fronte delle acquisizioni, osserva Trocchia. "Abbiamo criteri molto chiari ma non abbiamo nulla di concreto nel breve periodo". Safilo punta su "aziende con una forte caratterizzazione e-commerce, una forte presenza americana e che possano rafforzare il gruppo nel mondo dell'ottica o nel mondo dello sport". Sicuramente "è un'area su cui lavoriamo in maniera intensa”.
Sullo stabilimento di Longarone "stiamo lavorando con un advisor che ci sta aiutando in un processo di ricerca di potenziali aziende interessate" a rilevarlo, sottolinea l'amministratore delegato, interpellato sul futuro del sito di Belluno, dove ad oggi lavorano 468 persone. "La situazione è che stiamo ipotizzando una cessione dello stabilimento a terze parti che saranno in grado di assicurare una continuità del know how e un minor impatto sociale possibile sul territorio. Le discussioni sono in essere nelle sedi e con le modalità opportune", spiega Trocchia. Lo stabilimento potrebbe quindi essere rilevato da "aziende dell'occhialeria o del fashion". La decisione di cederlo è "basata su una pura constatazione che siamo seduti su una strutturale sovracapacità quindi credo sia giusto assicurare il futuro dello stabilimento a terzi", ha aggiunto Trocchia, spiegando che è una fabbrica che si concentra sul metallo mentre "nel nel portafoglio Safilo di oggi il metallo pesa di meno". Per cui la motivazione è legata "ad esigenze di cambiamento di portafoglio, fatto oggi per l'80% di acetato e iniettato".
Safilo, rispetto al piano al 2024, presentato nel 2019, ha raggiunto "con due anni di anticipo oltre 1 miliardo di fatturato. E siamo entrati nel range del margine Ebitda”, assicura il direttore finanziario del gruppo, Gerd Graehsler. "La crescita del nostro fatturato è portata soprattuto dai nostri marchi di proprietà, cresciuti del 9% in questi 4 anni, che oggi rappresentano il 42% del nostro fatturato, rispetto al 20% di dieci anni fa", aggiunge Graehsler, spiegando che oggi il gruppo ha "un portafoglio ben diversificato", in cui, "nessuna licenza pesa piu del 10% del fatturato. C'è stato un importante de-risking". A contribuire è stata anche l'accelerazione del business online che "vale il 15% del fatturato 2022 rispetto al 4% del 2018. Siamo andati più veloci del mercato (dove l'online vale il 12%)”.
A livello geografico, "l'America resta il mercato più importante con il 46% delle vendite, seguito dall'Europa che vale il 40%". Qui, "nonostante l'uscita da alcune licenze siamo cresciuti lo stesso", compensando grazie "alle nuove licenze come David Beckham e Carolina Herrera". Ci sono poi i Paesi emergenti, che oggi rappresentano il 14% e dove ci sono "opportunità importanti". Nonostante "America ed Europa rimarranno le geografie principali, prevediamo nei prossimi anni una crescita più veloce dei mercati emergenti", precisa infine l'amministratore delegato Trocchia. Quanto allo sviluppo del canale digitale, "l'obiettivo è di crescere e arrivare al 20% del fatturato".
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