29 dic 2018
Safilo perfeziona l’aumento di capitale da 150 milioni di euro
29 dic 2018
Il gruppo padovano di occhialeria Safilo, ha comunicato, in una nota datata 28 dicembre, di aver concluso il suo aumento di capitale di 150 milioni di euro, deliberato dall’assemblea straordinaria degli azionisti del 29 ottobre 2018, con “l'offerta in opzione di massime 213.043.881 azioni ordinarie di nuova emissione”, dopo che nella prima tornata della sua offerta aveva raccolto sottoscrizioni per quasi l’81%.
Al termine del primo periodo di offerta, tenutosi dal 3 dicembre al 17 dicembre scorsi, erano infatti stati esercitati 50.580.195 diritti di opzione, con la sottoscrizione di 171.972.663 nuove azioni, pari a circa l’80,7% del totale, per un controvalore complessivo pari 121.068.754,76 euro.
Safilo ha quindi offerto in Borsa i 12.079.770 di diritti di opzione rimasti non esercitati nel periodo di opzione, validi per la sottoscrizione di 41.071.218 nuove azioni, i quali sono risultati interamente venduti il 20 dicembre 2018. Poi, il 28 dicembre sono state sottoscritte 15.877.881 nuove azioni, pari a 4.669.965 diritti inoptati, per un controvalore complessivo pari a 11.178.028,21 euro.
Al termine dell’offerta in Borsa residuano pertanto 25.193.337 nuove azioni, per un controvalore complessivo pari a 17.736.109,25 euro che dovranno essere integralmente sottoscritte e liberate dall’azionista di riferimento Multibrands Italy B.V., società controllata dall’olandese HAL Holding N.V., in conformità all’impegno assunto ai sensi dell’accordo di sottoscrizione siglato lo scorso 26 settembre.
Risultato finale, Multibrands detiene adesso 114.724.635 azioni Safilo, pari a circa il 45,8% di quelle in circolazione, e a seguito dell’operazione deterrà una partecipazione pari a circa il 50,7% del capitale sociale di Safilo.
Dopo un 2017 concluso con una perdita netta di 251 milioni di euro, il 2018 è stato davvero pesante per Safilo a Piazza Affari: dall’inizio dell’anno il gruppo ha ceduto in Borsa “quasi il 76%, essendo scivolato a poco più di 70 centesimi per azione dai 4,766 euro di fine 2017. Rispetto ai picchi di oltre 67 euro per azione del giugno 2007 il calo è ancora più marcato: -98,95%”, secondo il sito web Gooruf.
Un andamento negativo sul quale hanno pesato le incertezze riguardanti i rinnovi delle licenze ancora pendenti e la ridefinizione delle strategie del gruppo dopo la perdita di numerosi accordi di licenza negli anni scorsi, come quelli per Celine o Gucci, con quest’ultimo trasformato in contratto di fornitura, ma anche l’attesa per conoscere “l’esito delle negoziazioni in corso con Dior e col gruppo LVMH” (in particolare per Fendi), e per “verificare l’eventuale rinnovo di altre licenze importanti che scadranno nei prossimi anni, come quella di Boss (che terminerà nel 2020)”, prosegue il sito economico.
Sempre nel 2018, ad aprile il secondo produttore mondiale di eyewear ha salutato la CEO Luisa Delgado, ai comandi nel precedente quinquennio, sostituita da Angelo Trocchia.
Ma almeno questa fine d’anno è stata foriera di qualche buona notizia per l’azienda veneta, visti i rinnovi anticipati non solo della licenza per produrre gli occhiali sole/vista del brand statunitense Tommy Hilfiger (fino al 2025), ma anche di quella per il marchio brasiliano Havaianas (fino al 2024).
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