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Adnkronos
Pubblicato il
14 dic 2009
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Sace, crescita media del 5,4% nel biennio 2010-11

Di
Adnkronos
Pubblicato il
14 dic 2009

L'export italiano riprenderà a crescere dal primo trimestre 2010, spinto da una domanda mondiale in ripresa gia' da fine 2009.

Lo scenario che si prospetta per il nostro export, secondo il rapporto Export di Sace, e' quello di un recupero graduale, con una crescita media (in valore) del 5,4% nel biennio 2010-11. In particolare, le esportazioni cresceranno del 3,4% nel 2010, accelerando a 7,4% nel 2011.

Saranno i paesi che torneranno a crescere prima e meglio a guidare la domanda e le opportunita' per il nostro export. Gli emergenti faranno la parte del leone, in particolare i paesi dell'Asia (+8,3% l'export di beni nel prossimo biennio) e dell'America Latina (+7,3%).

ra questi spiccano Cina e India, dove le nostre vendite faranno registrare rispettivamente +10,5% e +9,5% nel biennio, oltre a Brasile e Messico (rispettivamente +7,4% e +7,5%). Per quanto riguarda invece l'Europa emergente, che negli ultimi anni ha rivestito un ruolo cruciale per la diversificazione del nostro export ma che ha anche subito i piu' pesanti contraccolpi della crisi, la ripresa sara' piu' lenta (+6,8%).

Questo vale soprattutto per la Russia, che rimane una delle principali destinazioni per il nostro export, dove il recupero sara' ancora piu' lento (+6% nel biennio). Tra i mercati avanzati saranno gli Stati Uniti i primi a ripartire, registrando un tasso di crescita del 6,8%, grazie ad un'accelerazione a partire dal secondo semestre 2010. Piu' lenti i mercati dell'area Euro (+5,2%) e Regno Unito (+4,5%).

Le imprese italiane esportatrici dovranno difendere le quote acquisite nei mercati tradizionali (paesi avanzati) e in quelli di punta degli ultimi anni (Russia ed Europa emergente). Dovranno andare oltre e puntare piu' lontano, a mercati come quelli latinoamericani ed asiatici, investendo nella diversificazione delle proprie destinazioni.

Tali mercati richiedono approcci commerciali diversi da quelli tradizionali, tenuto anche conto delle maggiori differenze culturali (specie nei paesi asiatici). Internazionalizzazione e flessibilita' rimangono gli elementi fondamentali per conquistare quote di mercato in aree geografiche promettenti ma non prive di rischi. Saranno piu' reattivi i settori gia' diversificati sui mercati internazionali come quelli dei beni d'investimento.

Nonostante abbiano subito un forte impatto durante la crisi, i beni d'investimento contribuiranno a circa la meta' della crescita dell'export totale nel biennio. I beni d'investimento saranno trainati principalmente dai mezzi di trasporto (+7,5%), che beneficeranno della ristrutturazione settoriale in corso a livello globale, dalla meccanica strumentale (+7,1%), favorita dai nuovi investimenti industriali sia nei paesi emergenti che in quelli avanzati e dalle apparecchiature elettriche (+7,0%).

Nel biennio 2010-2011 sono da segnalare in particolare buone opportunita' per gli esportatori italiani in Polonia per la meccanica strumentale (+8,5%), in Turchia per il settore dei metalli (+10,5%) e in Russia per il tessile e l'abbigliamento (+5,3%).

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