14 mag 2014
SMI: il tessile-moda in ripresa in Italia
14 mag 2014
“Non siamo più in recessione”. Ad affermarlo è Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine. “Tra dicembre e febbraio si è registrata, infatti, una leggera crescita dei consumi dello 0,5% in Italia”, sottolinea. A confermare la tendenza positiva è un’indagine svolta dal centro studi SMI su un panel di oltre 100 imprese operanti nella filiera tessile moda, resa pubblica durante la presentazione a Milano del programma di Pitti Uomo 86.
Secondo le previsioni di SMI relative al primo trimestre, il 2014 si è aperto “con dinamiche positive non solo con riferimento al mercato estero, ma anche al mercato nazionale”. Sulla base delle elaborazioni effettuate (pur ancora provvisorie e soggette a possibili rettifiche), “nel primo trimestre dell’anno le aziende del tessile moda a campione presentano una crescita del fatturato totale del 3,3%, sintesi di un aumento del 4,5% messo a segno da chi opera nel monte della filiera e di un +2,5% degli operatori che operano valle”, indica SMI nel documento.
"Le vendite sono crescite del 3% in Italia e dell'8% all'estero. Rispetto a un anno fa, in cui i mercati erano tirati dall’America e dall’Asia, si assiste quest’anno a un cambiamento totale. Sta tornando con forza l’Europa, mentre USA e Canada sono andate meno bene per via del freddo. Per quel che riguarda l’Asia si distinguono soprattutto le ‘tigre asiatiche' come Malesia, Singapore, Corea, ecc.”, spiega Gaetano Marzotto.
Per quel che riguarda il 2013 si confermano le stime rilasciate lo scorso a fine anno. In particolare, secondo le previsioni di SMI, "nel 2013 il fatturato del tessile-moda italiano, pur permanendo in territorio negativo, evidenzia una decelerazione del ritmo di caduta rispetto al 2012 e dovrebbe, pertanto, archiviare una decrescita dell’ordine del -1,9% su base annua", a 50,1 miliardi di euro.
Il bilancio settoriale presentato da SMI è ancora segnato da una contrazione di aziende ed addetti. “Le aziende dovrebbero registrare su base annua una contrazione dell’1%, corrispondente a 500 unità. Sul fronte del mercato del lavoro, gli occupati dovrebbero invece calare a circa 414.000, in flessione del 2,2% rispetto al 2012, cui corrisponde una perdita occupazionale di 9.300 lavoratori”, si legge nella nota.
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