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Ansa
Pubblicato il
21 gen 2013
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Russia e Middle East mercati chiave per il childrenswear

Di
Ansa
Pubblicato il
21 gen 2013

Se il mercato interno piange, ci sono alcuni Paesi esteri che invece non vedono l'ora di mandare i compratori in Italia per esportare il meglio delle collezioni da bambino Made in Italy. Un primo sentore di questo trend è arrivato con i dati economici del settore childrenswear nel 2012, diffusi alla vigilia di Pitti Bimbo, poi dalle aziende è arrivata la conferma: Russia e Middle East sono due mercati chiave per l'abbigliamento junior italiano.


Un esempio su tutti: secondo i dati Istat elaborati da Sistema Moda Italia, nei primi nove mesi del 2012 l'export di abbigliamento per neonati è calato del -12,6%, ma tra i mercati di sbocco di questo comparto al primo posto c'é la Russia, i cui acquisti sono cresciuti del +11%, pari a 21,3 milioni di euro, coprendo una quota del 18,2% del totale dell'export del comparto. Una vera boccata d'ossigeno per il settore.

Così non pare per niente strano che, secondo Società Italia (azienda veneta che distribuisce brand di abbigliamento per bambini in Russia e paesi limitrofi), siano in aumento i compratori russi alla Fortezza da Basso. Il 18 sera é stato organizzato un evento esclusivo per questi compratori, tra cui si sono visti i più importanti esponenti del childrenswear quali Bosco dei Ciliegi, Yakimanka, Tsum Moscow, Podium Di Almaty (Kazakistan). In che modo allora accontentare questi mercati? Aprendo flagship store nelle località chiave oppure realizzando collezioni dedicate a questa clientela.

Il Gufo, brand con sede ad Asolo, ha avviato un percorso di crescita verso l'estero che conta aperture a Mosca e Novosibirsk, oltre che in Cina e Giappone. Anche le linee devono tener conto delle esigenze di questi consumatori. Laura Biagiotti Dolls, che quest'anno festeggia 10 anni, ha pensato di realizzare due capsule dedicate a Russia e Middle East, con capi particolarmente richiesti. "Per il mercato russo abbiamo creato una mini-collezione di capi per il back to school - dice Lavinia Biagiotti Cigna - mentre per il Medio Oriente una capsule di pezzi super eleganti da cerimonia, abiti preziosi quasi principeschi".

Da Philippe Plein Petite hanno sfilato bambine con abitini rock e colbacco in testa; i compratori russi, seduti in prima fila, applaudivano e scattavano foto. Perché bisogna tener conto delle tendenze ma anche delle diverse esigenze climatiche. "La nuova collezione è più modaiola del solito - ha detto ieri Ermanno Scervino presentando la linea Junior - perché questo è quello che ci chiede il mercato internazionale. Dobbiamo assolutamente tener conto di mercati come Russia e Middle East, considerare le loro richieste dal punto di vista delle tendenze, ma anche le loro esigenze legate al clima".

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