Romeo Gigli svela una prima collezione dagli accenti romantici
Romeo Gigli fa partire il suo rilancio. Fondata nel 1983 dal celebre stilista omonimo, la casa di moda è stata comprata nel 2011 da tre investitori italiani tramite la società Eccentric. Una volta gettate le basi del progetto, la direzione creativa è stata affidata ad Alessandro De Benedetti, che martedì a Milano ha svelato la sua prima collezione.
Il designer (45 anni) vanta molteplici esperienze nel suo curriculum. In particolare ha lavorato per Thierry Mugler negli anni ‘90, prima di lanciare la propria etichetta e di diventare direttore creativo di Mila Schön dal 2013 al 2018. Oggi, per questa prima prova, ha voluto concentrarsi sul prêt-à-porter femminile e sugli abiti da cocktail e da sera.
“Si tratta di una capsule collection di 35 pezzi per la Primavera-Estate 2020, molto femminile, poetica e sperimentale nelle costruzioni, che riprende le tonalità tipiche di Romeo Gigli. Per l’Autunno-Inverno 2020/21, il brand tornerà nel calendario della Fashion Week di Milano con la presentazione di una collezione più ampia di una sessantina di vestiti, focalizzata sugli abiti, ma anche su capispalla sartoriali. L'attenzione si concentrerà maggiormente sulla sperimentazione e sui colori intensi”, ha spiegato lo stilista a FashionNetwork.com.
Nella prima collezione, Alessandro De Benedetti propone abiti drappeggiati e ricchi di balze in tessuti impalpabili, come lo chiffon, la seta lavata, la viscosa, il tulle e tonalità di colore quasi polverose, come provenienti da una tavolozza rinascimentale, tipica dello stilista (kaki, blu oceano, viola, pervinca, rosa antico). Si ritrovano echi del lavoro di Romeo Gigli soprattutto nell'aspetto romantico di alcuni modelli senza tempo che prendono forma con leggerezza e fluidità intorno al corpo.
“I vestiti sono tutti tagliati di sbieco e costruiti direttamente sulla modella, seguendo il modo in cui cadono le stoffe, che scivolano con naturalezza sul corpo, e che vengono annodate in vita con nodi a forma di petali”, precisa Alessandro De Benedetti, che ha foderato di seta lurex alcune maniche svasate per aggiungere volume.
Altrove, ha usato un popeline di cotone per realizzare un mini abito senza spalline a balze, mentre alcuni avvolgenti abiti da vestale fanno pensare a Madeleine Vionnet. Il guardaroba si compone anche di pantaloni ampi, di caban e di tuniche kimono.
L’azienda ha aperto i suoi uffici a Milano e ha affidato la produzione alla P.J. Project di Gallarate (VA), che lavora per diverse griffe. La distribuzione mondiale viene invece gestita in esclusiva da Studiozeta.org, che annuncia già la diffusione di Romeo Gigli in una ventina di negozi multibrand ripartiti tra l'Italia, la Russia e il Medio Oriente. Il marchio vuole posizionarsi sul segmento del lusso accessibile, con abiti venduti attorno agli 800 euro.
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