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Ansa
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Pubblicato il
27 ott 2010
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Roma: cento costumi di grandi stilisti
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27 ott 2010
27 ott 2010
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Cento costumi originali delle più grandi firme della moda italiana per il teatro, l'opera e la danza saranno per la prima volta in mostra dal 5 novembre al 5 dicembre a Roma.
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Cento i costumi originali delle più grandi firme della moda italiana, bozzetti, figurini e video, distribuiti in otto sezioni dal curatore della mostra, Massimiliano Capella.
I costumi sono stati selezionati dalle collezioni teatrali di Milano, Roma, Parma, Napoli e Washington, dalle maison e dalle collezioni di attori e cantanti. Il titolo è un omaggio al testo Il Teatro alla Moda di Benedetto Marcello.
Ma la moda debutterà nel Teatro nell'Ottocento con Worth, Poiret e nel '24 con Coco Chanel, quando su invito di Sergej Diaghilev disegno' i costumi per Le Train Bleu di Cocteau. Il periodo d'oro arrivò dai primi anni Ottanta, ai quali è dedicata la prima sezione della mostra, con i grandi nomi della moda italiana uniti a quelli di grandi interpreti come Luciano Pavarotti, Montserrat Caballé, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Luciana Savignano, Raina Kabaivanska.
Lo stilista impone la propria griffe e si parla dunque del Flauto Magico di Gigli, della Lucia di Lammermoor di Missoni, del Capriccio e della Salomé di Versace, del Così fan Tutte di Armani. Nella sezione, anche i costumi di Gianni Versace per il Capriccio di
Strauss (1990), quello per la Savignano in Eva Peron ('88). Ma anche i costumi realizzati da Genny per la Ricciarelli, da Capucci per la Kabaivanska, da Missoni per Pavarotti e di Fendi per la Gasdia.
La seconda sezione, L'opera in Pelliccia, è dedicata al legame delle sorelle Fendi con l'opera lirica. In mostra, il manto in pelliccia rosa color cipria realizzato nel 1984 e indossato da Kabaivanska per la Traviata di Mauro Bolognini.
Presenti anche tre dei 63 costumi realizzati da Fendi per Carmen di Bizet all'Arena di Verona nel 1986. La terza sezione è dedicata a Missoni: in mostra sette dei 120 costumi realizzati per il loro debutto nel 1983 al Teatro alla Scala con Lucia diLammermoor di Donizetti, regia di Pizzi. Nell'happening Africa di Missoni, ideato per Italia '90, righe, zig-zag, geometrie primitive e riferimenti alla cultura Masai. Nella quarta sezione dedicata a Roberto Capucci, i 12 costumi da vestale, omaggio a Maria Callas, con cui lo stilista debutto' sulle note di Casta Diva nel 1986 all'Arena di Verona: 500 metri di taffetà bianco e argento.
Quinta sezione, dedicata ad Armani, dal primo impegno come costumista nel 1980 per Martin in Erwartung di Schonberg al
Teatro alla Scala. E poi i costumi per Bernstein Dances di Neumeier, per Tosca Amore Disperato (2003) di Lucio Dalla, e per Joaquin Cortes in Soul (2000), mai esposti in Italia. Sesta sezione, Marras da sogno: i costumi del 2008 per Sogno di una notte di mezza estate, al Piccolo Teatro di Milano.
Nella settima sezione Il Made in Italy diventa teatro dal 1995, quando si registrano anche apparizioni solitarie di stilisti, come nel caso di Romeo Gigli che disegna nel 1995 i costumi per Die Zauberflote di Mozart, o con i costumi creati da Valentino per The Dream of Valentino ('94). L'ottava sezione è intitolata Versace Teatro e mostra l'impegno continuo della maison. Versace collabora con Maurice Bejart, Bob Wilson, Roland Petit, John Cox, William Forsythe, creando capolavori assoluti, dai costumi per il balletto Josephlegende di Richard Strauss, in scena al Teatro alla Scala nel 1982, a quelli per il Don Pasquale di Gaetano Donizetti del 1984.
L'intreccio tra arte e moda raggiunge l'apice nel 1989 nelle invenzioni per Doktor
Faustus, presentato al Teatro alla Scala con la regia di Bob Wilson.
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