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Pubblicato il
24 nov 2022
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Roi du Lac: focus sul Medio Oriente

Pubblicato il
24 nov 2022

Marchio ricercato, apprezzato non solo per la sua linea di abbigliamento, ma anche per quella di home decor, Roi du Lac ha il nome francese, il cuore italiano, l’heritage in Scozia e lo spirito cosmopolita, essendo stato fondato nel 2016 da Marco Kinloch, stilista nato a Castelfranco Veneto da madre italiana e padre scozzese, assieme alla moglie Antea Brugnoni Alliata, siciliana cresciuta fra Marocco e Germania. Reduce dalle aperture di store monobrand a Roma, New York, Parigi e Milano nel 2022, Roi du Lac ha creato in omaggio al Boris Godunov - che apre la stagione del Teatro alla Scala di Milano - due foulard di seta che riproducono acquarelli dedicati all’immaginario slavo dei grandi simbolisti russi di inizio Novecento, mentre punta ad aprire negozi soprattutto nell’area del Medio Oriente.

Uno dei foulard in edizione limitata per il "Boris Godunov" - Roi du Lac


Il marchio di demi-couture propone capi d’alta sartoria e oggetti d’artigianato, ma anche prêt-a-porter, utilizzando solo tessuti italiani. A proposito dei foulard di pura seta lavorata a mano, ne sono protagonisti l’esotismo naif del pittore Ivan Bilibin e del simbolismo russo, matrice visuale dei balletti russi e di tutto l’immaginario decorativo slavo. Essi saranno disponibili (esclusivamente nella boutique milanese di Roi du Lac in Via Statuto e in pochi esemplari) dal 6 dicembre, la vigilia della Prima della Scala, fino a Natale.
 
Per capire lo spirito e conoscere tutte le novità del marchio il cui nome è la traduzione francese del cognome scozzese di Kinloch (Re del lago, appunto), e le cui ispirazioni stilistiche sono flora e fauna selvatiche, paesaggi fiabeschi, figure sacre, tavole botaniche, animali mitologici e fantastici, architetture emblematiche o personaggi come sultani ottomani e geishe giapponesi, FashionNetwork.com ha sentito la cofondatrice Antea Brugnoni Alliata.

FashionNetwork.com: Qual è il concept alla base della nascita di Roi du Lac?
Antea Brugnoni Alliata: Roi du Lac nasce dal desiderio di raccontare un mondo fantastico fatto di incontri con mondi e popoli diversi, pur restando nei confini della tradizione artistica europea. Il sogno, diventato realtà, è stato quello di immaginare un marchio di lusso - per estetica, qualità, packaging e contenuti -, concepito e realizzato in Italia con una logica di sostenibilità, che potesse parlare ad una clientela internazionale appassionata di curiosità, di pezzi unici e preziosi.

Kimono jacquard "Fairy Tales" - Roi du Lac


FNW: Dove vengono realizzati i vostri tessuti, gli arredi, le ceramiche?
ABA: Realizziamo tutti i nostri prodotti in Italia, dall’idea al prodotto finito. I tessuti sono stampati o tessuti dai professionisti comaschi. Abbiamo poi la fortuna di confezionare internamente tutti i capi di abbigliamento e i prodotti tessili nel nostro laboratorio artigiano in provincia di Cremona. Per quanto riguarda la linea di home decor, i prodotti sono realizzati grazie alla collaborazione con una serie di partner d’eccellenza dislocati nel centro e nel nord Italia: cosi prendono vita le nostre stampe sui piatti ispirati alle forme tradizionali umbre, o le carte da parati nelle cartiere venete, fino ai piatti in melamina realizzati nel lodigiano. 

FNW: In quanti multimarca è distribuito Roi du Lac e di quante nazioni? C’è in programma l’ingresso in nuovi Paesi nel 2023?
ABA: Puntiamo ad una crescita sostenibile e solida, in un mercato dalle mille incognite e in profondo mutamento. Una crescita che non ci imponga di scendere a compromessi con i princìpi fondanti del nostro lavoro: la realizzazione di un prodotto italiano di altissima qualità e la crescita del e con il nostro team. Da un network di 40 rivenditori globali nel 2019 siamo passati ad una selezione di 20 negozi nel mondo in concomitanza con l’apertura delle nostre boutique. Il criterio è stato quello di scegliere i negozi che acquistano una gamma più ampia del nostro prodotto, che ne sanno veicolare il messaggio e che quindi riescono a trasmettere quell’idea di lifestyle Roi du Lac che riusciamo a raccontare nei nostri store. Al momento siamo presenti nei 5 continenti e in più di 10 nazioni. 

Roi du Lac è anche homeware.


FNW: Avete in cantiere qualche altra inaugurazione di monomarca o corner nella prima parte del 2023?
ABA: Grazie ad una partnership con Blue Cactus, abbiamo intrapreso un’operazione di sviluppo nel mercato del Golfo Persico con l’obiettivo di 10 nuovi rivenditori nel 2023 e l’apertura di un negozio a Riyadh e due shop-in-shop negli Emirati Arabi. Vorremmo anche consolidare la nostra posizione in Corea del Sud con accordi di medio termine.

FNW: Com’è stato economicamente il 2021/22 di Roi du Lac e quanto business è stato generato all’estero? 
ABA: Globalmente possiamo ritenerci soddisfatti, soprattutto nell’indomani della pandemia: i tassi di crescita e il fatturato sono in linea con quello degli altri marchi italiani di nicchia, non partecipati da fondi di investimento. La scommessa è stata puntare sul retail diretto, la capacità del cliente finale di discernere la qualità del prodotto e un approccio etico al mercato in momenti di recessione: comprare un prodotto bello e fatto bene vale sempre la pena, anche se il prezzo è elevato. Lo sbilanciamento di vendite verso l’estero (90%-10%) fino al 2019 si è riequilibrato durante la pandemia e assestato su un 30% di vendite in Italia e un 70% di vendite all’estero. 

Una carta da parati in pieno stile Roi du Lac


FNW: Come si compone attualmente la vostra offerta prodotti e quante referenze avete di abbigliamento, accessori e arredamento? 
ABA: La gamma dei nostri prodotti si sviluppa dal home decor (carte da parati, ceramiche, porcellane e oggettistica varia) alle linee di abbigliamento uomo e donna. Ognuna di queste categorie ha fra le 30 e le 40 referenze. Pur rispettando gli appuntamenti stagionali delle vendite wholesale, per valorizzare maggiormente la qualità artistica del nostro prodotto da qualche anno abbiamo puntato su una proposta di contenuti (nuovi prodotti, nuove stampe, nuovi temi) che rispetti i tempi della nostra creatività. Allo stesso modo, offriamo ai nostri clienti la possibilità di ordinare dei prodotti di collezioni passate con un servizio made to measure - dimostrando un trend contrario alle più comuni abitudini del mercato, le richieste sono sempre moltissime, anche se i tempi di attesa possono essere di alcuni mesi. 
 
FNW: A seconda dei negozi che tipo di sell out riscontrate per i vostri prodotti?
ABA: Sebbene generalmente possiamo dire che il 40% del nostro fatturato è generato da vendite di home decor, mentre il 60% è ottenuto dalla vendita di abbigliamento e accessori uomo e donna, nei negozi che vendono tutta la nostra gamma o nei punti vendita a marchio Roi du Lac non riscontriamo dei trend specifici. L’idea è proprio quella di offrire al cliente finale l’accesso ad un mondo unico per estetica e colori e che il desiderio del consumatore sia proprio quello di portare con sé un ricordo di quell’esperienza piuttosto che la necessità di comprare uno specifico oggetto. Chiaramente poi la gamma di prodotti offerti in ogni negozio varia seguendo i gusti della clientela – nella boutique di New York notiamo ad esempio una tendenza all’acquisto degli oggetti o dei vestiti più spettacolari, i pezzi unici o i più pregiati.

L'altro foulard in stile russo disegnato da Marco Kinloch - Roi du Lac


FNW: Quanto pesa l'e-commerce sul giro d'affari? Sono in programma evoluzioni digitali omnichannel specifiche? 
ABA: L’e-commerce diretto dal nostro store online pesa poco, anche se notiamo una crescita costante. L’utilizzo dei social network, delle app di messaggistica (da Whatsapp a Telegram al più asiatico WeChat) sono invece un sostegno fondamentale per la vendita retail. Sembra quasi essersi creata una nuova dimensione di negozio: dall’idea più elevata di punto vendita di quartiere (nel quale è la selezione, il gusto a fare la differenza) a una formula nella quale questo stesso tipo di negozio evolve nell’universo comunicativo virtuale entrando nelle vite e nelle case dei clienti senza soluzione di continuità o limiti di tempo. 

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