21 apr 2020
Roberto Cavalli lascia la Toscana per Milano
21 apr 2020
Roberto Cavalli svela i primi dettagli del nuovo corso. La maison, passata alla fine dello scorso anno alla Vision Investment di Dubai, intende trasferire a Milano tutte le funzioni amministrative e commerciali.
L’annuncio è arrivato durante una teleconferenza con le parti sociali fissata per illustrare le linee guida del piano di rilancio del marchio.
La manovra comporta la chiusura del sito di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, e lo spostamento del relativo personale, che conta circa 170 addetti.
La sede di Roberto Cavalli nel capoluogo lombardo ospiterà anche i reparti dedicati a stile e prototipia, mentre la produzione era già stata esternalizzata negli anni passati verso façonisti toscani, spiega a FashionNetwork.com una fonte vicina alla vicenda.
Dura la risposta delle sigle sindacali, che lamentano come la decisione non sia stata “accompagnata dalla necessaria presenza di un piano industriale” e chiedono l'apertura di un nuovo tavolo di crisi in Regione Toscana.
“Nel momento in cui la discussione è centrata sulla massima tutela della condizione di sicurezza e tranquillità dei lavoratori”, si legge nella nota sindacale, “la nuova Roberto Cavalli sembra disinteressarsi dell’impatto che questa decisione può avere sui suoi lavoratori”.
La casa di moda interviene per sottolineare che “nessuna procedura formale è stata ancora aperta”. “L’incontro – prosegue – aveva un chiaro carattere informale, in attesa di una riunione ufficiale, fissata originariamente a metà marzo e rimandata per l’emergenza” sanitaria.
L'obiettivo è evitare licenziamenti. La società, infatti, vuole trovare soluzioni “condivise nel pieno rispetto delle persone e delle loro esigenze” e si rende disponibile per nuovo incontro da tenersi nelle prossime settimane in Regione.
La maggioranza di Roberto Cavalli (circa il 90%) viene acquisita nel 2015 dal fondo Clessidra, chiamato a guidare il rilancio del marchio nel segmento del Lusso. La società manca gli obiettivi di business e chiede al Tribunale l’ammissione al concordato preventivo, in attesa di ricevere l’offerta di un nuovo compratore.
Nella corsa all’acquisto, che ha visto in pole anche la OTB di Renzo Rosso, la spunta il magnate Hussain Sajwani di Dico Group (Damac), che finalizza l’operazione attraverso Vision Investment, comprando anche le quote possedute dallo storico fondatore del marchio.
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