15 gen 2014
Ritocchi al contrario: un fenomeno che comincia a far parlare di sé
15 gen 2014
“Ingrassare” le modelle per nascondere gli effetti collaterali dell'estrema magrezza: una sociologa americana lancia in Gran Bretagna la polemica denunciando il settore della moda, che nasconde gli effetti della sua dipendenza dalla magrezza delle modelle. Professore di sociologia all’Occidental College e autrice del libro “Sociological Images”, Lisa Wade ha pubblicato due immagini comparative che mostrano delle forme «rinforzate».

Guance riempite, ventre e fianchi arrotondati, pelli più polpose… Se i ritocchi dimagranti dei brand e delle riviste di moda sono ben noti, questa tendenza all'ingrassamento delle figure lo è meno. E l'articolo di Lisa Wade ha è stato subito ripreso dalla stampa anglosassone e dai social network.
Il “DailyMail” aveva già pubblicato quello che resterà un articolo di riferimento sull'argomento. Lo scritto è opera di Leah Hardy, ex giornalista di “Cosmo”, e cita numerosi attori della moda e della stampa che hanno fatto ricorso al procedimento. Dal creatore del marchio Boden ai giornalisti Jan Druker di “Healthy Magazine” e Alexandra Shulman di “Vogue UK”. Passando poi per il direttore creativo di questa stessa rivista, Robin Derrick, che rivela di aver trascorso dieci anni a rendere più magre le modelle, prima di passare i dieci seguenti a farle più grosse. Leah Hardy confessa di aver partecipato al fenomeno quando alcune modelle assunte per le loro curve e la loro pelle magnifica all'atto pratico si sono rivelate scheletriche e vittima dell'acne.
La dimostrazione di Lisa Wade ha scatenato forti reazioni negli Stati Uniti, dove la questione del sovrappeso è al centro di numerose polemiche. Da qui l'emozione suscitata dalle proposte della direzione di Abercrombie & Fitch sulle clienti che superino una certa taglia. O ancora dalle dichiarazioni del fondatore di Lululemon, per il quale una serie di pantaloni per lo yoga non era trasparente a causa di un difetto di produzione, ma a causa delle clienti troppo carnose.
Lo scorso settembre, “Vogue UK” si è distinto per proporre gratuitamente nelle scuole un documentario che mostra la vera e propria “fabbricazione” di una foto della moda, con i tantissimi ritocchi che comporta. L'obiettivo dichiarato è quello di prevenire qualsiasi complesso fra gli adolescenti britannici.
Un anno prima, Israele è stata la prima nazione al mondo a vietare le immagini di modelle molto magre nelle pubblicità. Alcuni mesi prima, i parlamentari britannici si sono occupati dello stesso argomento, senza però approdare ad alcuna decisione concreta.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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