Pubblicato il
7 giu 2012
7 giu 2012
Rio Tinto come Bhp Billiton?
Pubblicato il
7 giu 2012
7 giu 2012
Sembrava un fatto eccezionale quello dello scorso autunno, quando la famiglia Oppenheimer annunciò, senza chiarirne i motivi, di aver definito l'accordo con la società Anglo American per la cessione di una quota del 40% del gruppo De Beers. Solo qualche settimana dopo anche il colosso minerario Bhp Billiton rese noto che avrebbe potuto mettere in vendita (ovviamente in presenza di offerte vantaggiose) le proprie partecipazioni nel business dei diamanti, settore che rappresenta un trascurabile 2,5% del suo utile operativo.
www.riotinto.com/fromminetomedal/ è il sito web che descrive il processo di creazione (dall'estrazione del materiale in miniera al prodotto finito) delle medaglie delle Olimpiadi di Londra 2012. Qui la miniera di rame di Kennecott, nello Utah. |
Ora, anche la 'collega' brasiliana Rio Tinto ha lasciato intendere che ai grandi investimenti effettuati nel settore diamantifero non hanno corrisposto ritorni economici adeguati, non escludendo di smettere di investire nel comparto. Nelle miniere gestite da Rio Tinto (Argyle in Australia, sua al 100%, Diavik in Canada, sua per il 60% e Murowa in Zimbabwe, sua al 78%) sono stati estratti 11,7 milioni di carati nel 2011, con utili realizzati per 180 milioni di dollari USA a fronte di un investimento di spesa di 28 miliardi.
Secondo il “Financial Times”, ma soprattuto secondo gli analisti del settore interpellati dalla testata, solo le società specializzate nel diamante (con De Beers e la russa Alrosa in testa a tutte) riescono ancora a ricavare buoni profitti dai diamanti, confermando la natura particolare di questo settore e la sua non assimilabilità rispetto agli altri. Ecco come si spiega la contraddizione con il regolare incremento della domanda mondiale della pietra.
Secondo Merrill Lynch poi, nel 2012 i privati stanno monetizzando i loro tesoretti in diamanti per un ammontare stimato a 1 miliardo di dollari, proprio come già veniva fatto con l'oro, e prevede inoltre una diminuzione del prezzo dei diamanti 'nuovi' del 7% nel corso dell'anno.
La Rio Tinto è l'azienda fornitrice ufficiale in esclusiva del metallo necessario per produrre le medaglie d'oro, d'argento e di bronzo delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra. L'azienda ha anche creato un sito, www.riotinto.com/fromminetomedal/, per illustrare tutte le fasi, dall'estrazione del materiale (nelle miniere di Kennecott nello Utah - Stati Uniti -, Northparkes nel Nuovo Galles del Sud - Australia - o grazie al progetto implementato ad Oyu Tolgoi - Mongolia) alla realizzazione completa delle medaglie. La società ci informa sul suo sito che sono necessarie otto tonnellate di oro, argento e rame per realizzare le 4.700 medaglie assegnate ai Giochi di Londra.
Gianluca Bolelli
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