Rick Owens: il Giardino dei Getsèmani su un imbarcadero nell’Adriatico
Solo Rick Owens poteva esibire una visione di Venezia di questo tipo: un imbarcadero in calcestruzzo di tipo militare proteso verso un grigio Mare Adriatico, che pareva trovarsi a migliaia di chilometri dalla maestosa piazza rinascimentale di San Marco, e invece era a soli 20 minuti di distanza in barca.
Il molo si è rivelato essere l’austera ambientazione dello show di questa collezione, la cui ispirazione era il giardino dei Getsèmani, dove Cristo pregò la notte prima della sua crocifissione.
“Abbiamo tutti vissuto un periodo storico alquanto teso, ancora in attesa di una risoluzione, che sia catastrofica o razionale, sospesi in una suspense drammatica quasi biblica”, ha spiegato Owens nelle note al programma. Sebbene girato come video dal vivo a Venezia, il défilé è stato presentato ufficialmente come parte della Settimana della Moda di Parigi, dove Owens è stato una star con le sue sfilate per circa 15 anni.
Anche la spiaggia era grigia (sebbene la location fosse il Lido), mentre i sacerdoti dai vestiti all’avanguardia del designer, insieme alle sacerdotesse e agli altri accoliti celebranti, si riunivano per mettere in scena il loro tenebroso rito.
Qualunque sia la sua ispirazione, si può sempre contare su Rick Owens per proporre tagli e drappeggi innovativi. In questa stagione, lo stilista ha proposto notevoli tuniche/sacchi a pelo, monumentali mantelle/piumino degne di un cardinale a fine mandato, e molte audaci armature – dalle spalle imbottite come nel football americano o simili a corazze della fiction “Vikings”. O, per riprendere le parole dello stesso Rick Owens: “mantelle con spallone che trasformano i corpi in bulldozer architettonici”.
Il californiano Owens ha fatto di Parigi il suo domiclio da oltre dieci anni, un esilio con tutti i confort in una città ossessonata dalla moda e dalle belle arti. Ora vive al Lido di Venezia, e lavora in una fabbrica della vicina città di Concordia. Tanto che le sue idee sono chiaramente state influenzate dai melanconici inverni dell’antica repubblica lagunare e dalla sua profusione di chiese.
Per tutto il video, il designer mascherato ha continuato a verificare i look definitivi sulla spiaggia, mentre i suoi aiutanti vestivano le dinoccolate top model. Altre camminavano lungo l’imbarcadero in tubini di maglia, giacche su misura fatte di rifiuti di plastica riciclati, tute in raso metallizzato viola scuro che sembravano saldate sulle modelle. Qua e là spuntava un sospensorio turchese metallizzato per aggiungere un tocco di colore, e ancora catsuits strappati indossati con stivali zeppati alti fino alla coscia. Un riferimento allo strapparsi le vesti come dimostrazione di dolore, come nella Bibbia.
I vestiti di Rick Owens non sono mai realizzati per le persone timorose: indossare i suoi outfit così apertamente drammatici e sorprendenti vi fa automaticamente passare per discepoli di un qualche culto religioso d’avanguardia. Con questa collezione più che mai!
Nel finale, le modelle stavano in piedi come sentinelle sull’imbarcadero, a completamento di un rito oscuro; un’inquadratura presa da un drone innalzatosi da un lato tra volute di fumo ha celebrato l'ultimo capitolo del mito contemporaneo che è la vita di Rick Owens.
Il quale non è venuto a salutare. Non ce n’era bisogno.
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