AFP
19 mag 2014
Richemont: +3% gli utili, malgrado la Cina e gli effetti di cambio
AFP
19 mag 2014
Richemont, il gruppo numero due mondiale del lusso, ha reso noto un incremento degli utili del 3%, a 2 miliardi di euro, nell'esercizio finanziario appena concluso, al termine di un'annata caratterizzata da un calo delle vendite in Cina e da vari scossoni in campo valutario.
Nel corso dell'esercizio 2013/2014, terminato il 31 marzo, il fatturato di Richemont è aumentato del 5% a tassi di cambio reali, a 10,6 miliardi di euro, ha indicato il gruppo stesso in un comunicato.
Rettificate dalle fluttuazioni dei tassi di cambio, le vendite sono progredite del 10%, ha precisato il gruppo, che ha tenuto a evidenziare il clima sfavorevole nelle valute, registrato in particolare sullo yen e, in misura minore, con il dollaro statunitense.
Gli analisti interpellati dall'agenzia AWP stimavano in media il raggiungimento di un utile di 2 miliardi di euro e di un fatturato pari a 10,5 miliardi.
L'anno scorso, le vendite del gruppo proprietario del marchio di gioielleria Cartier e degli orologi Piaget sono cresciute del 2% nella regione Asia-Pacifico, il che costituisce un considerevole rallentamento rispetto all'anno precedente.
Le vendite sono state soddisfacenti a Hong Kong e a Macao, ma sono calate in Cina, un mercato nel quale i produttori di orologi di prestigio hanno sofferto dei provedimenti adottati per lottare contro la corruzione, riferiti soprattutto al divieto di fare regali stravaganti.
Nell'ambito dell'esercizio appena terminato, il consiglio d'amministrazione aziendale proporrà un dividendo di 1,40 franchi svizzeri per azione, contro gli 1,00 franchi svizzeri dell'anno scorso.
Richemont ha inoltre annunciato che Johann Rupert, che aveva affidato la presidenza del gruppo a Yves-André Istel per prendere un anno sabbatico, riprenderà il timone del gruppo nel mese di settembre.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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