Gianluca Bolelli
18 ott 2016
Regno Unito: c'è agitazione nel settore commerciale, le difficoltà permangono
Gianluca Bolelli
18 ott 2016
Due rapporti sembrano mostrare una certa ripresa nel commercio del Regno Unito, dopo un'estate difficile. Tuttavia, il contesto economico rimane ancora incerto in quest'inizio d'autunno, in particolare per i marchi di moda. Ipsos Retail indica in particolare che sebbene le presenze nei negozi britannici abbiano mostrato segnali di ripresa, esse sono ancora in diminuzione sull'intero anno.
L'istituto ha rilevato che il flusso di clientela nei negozi UK non di prodotti alimentari è calato il mese scorso dell'1,6% rispetto all'anno passato. Un netto miglioramento rispetto al calo del 4% osservato in agosto e settembre. E anche se il flusso medio settimanale nel mese di settembre era ancora inferiore del 5,1% a quello di agosto, il dato è stato in crescita rispetto alla tendenza degli ultimi 5 anni, che invece è stata in contrazione del 6,3%.
Ipsos Retail ha aggiunto che il mese è cominciato con un certo vigore, malgrado la "bank holiday". Durante la prima settimana completa di settembre, i flussi erano in aumento del 2% rispetto alla medesima settimana del 2015, e tutte le regioni del Paese erano cresciute. ma questa tendenza si è affievolita con la fine delle vacanze scolastiche, e nell'ultima settimana del mese il ritardo in termini di presenze si è ricostituito.
In agosto, il 56% dei negozi non-food hanno visto i loro tassi di conversione aumentare nel corso dell'anno, secondo il tracker di percentuale di conversione utilizzato da Ipsos Retail Performance. In settembre, però, questa proporzione è calata al 48,4%.
La situazione più difficile è stata osservata in Galles, dove solamente il 33% dei negozi è riuscito a far crescere il proprio tasso di conversione nel mese di settembre. Nella regione del Nord-Ovest, questa cifra è stata pari al 54%.
Lo sportswear in forma
Il segmento sportswear e tempo libero ha ottenuto la performance migliore, con il 72% dei punti vendita che ha visto crescere la propria percentuale di conversione. I negozi di abbigliamento e calzature hanno realizzato una prestazione migliore in settembre invece che in agosto, con il 57% dei negozianti che è riuscito a migliorare il proprio tasso di conversione.
Inoltre, il British Retail Consortium ha pubblicato delle cifre di vendita che mostrano come ci sia stato un recupero nel mese di settembre dopo un mese d'agosto difficile. Tuttavia, i negozi non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi di presenze e di vendite.
Le vendite di prodotti non alimentari sono cresciute solo dello 0,5% nel corso del mese. Queste sono state sostenute dall'inizio dell'anno scolastico e dalla vendita di articoli a prezzo elevato, ma le vendite di prodotti di moda "sono state influenzate dal clima mite".
Ipsos Retail ha precisato che alcune regioni hanno visto diminuire le presenze, soprattutto Londra e il Sud-Est, in ragione della concorrenza proveniente dalle vendite online. Le cifre del British Retail Consortium confermano questa constatazione.
In contrasto con la debolezza delle vendite di prodotti non alimentari il mese scorso, le vendite online di prodotti non-food sono progredite del 10,2%, vale a dire più della media degli ultimi 3 mesi (9,3%).
Sandra Halliday (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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