5 dic 2022
Redaelli 1893 presenta le nuove evoluzioni dei suoi velluti per fake fur
5 dic 2022
Parte integrante del Gruppo Marzotto, la società lecchese Redaelli, nata nel 1893 e diventata di proprietà del colosso vicentino del tessile nel 2012, ha presentato le sue fake furs in velluto di nuova generazione, un prodotto di cui è leader europeo.
I velluti per pellicce sintetiche firmati Redaelli 1893 (brand che comprende non solo la produzione di velluti, ma di tutti i tessuti Redaelli per interni, moda e abbigliamento tecnico sportivo) si distinguono per indole sostenibile, aspetto naturale, qualità e resistenza, rappresentando un unicum a livello mondiale. In particolare, la densità del loro pelo resta inalterata nel tempo, replicando fedelmente l’estetica e il touch pungente (merito della tecnica della tessitura) delle pellicce naturali.
“La produzione di velluti per fake furs di Redaelli 1893 è un progetto di recente evoluzione”, racconta a FashionNetwork.com Pierluigi Fusco Girard, AD di Redaelli Velluti. “Siamo riusciti a riadattare la tecnica di tessitura per la produzione del velluto per ottenere pellicce del tutto assimilabili a quelle naturali, ma completamente rispettose dei nostri animali. Una produzione che attualmente incide per il 5% sul nostro fatturato, ma ci siamo dati l’obiettivo di triplicare questa percentuale entro il 2025”, spiega.
“Riferendosi al mercato di questi nuovi prodotti, l'Inghilterra è sicuramente il mercato che ne ha compreso prima le potenzialità. Oltre agli inglesi, Italia, Francia e Stati Uniti stanno cominciando ora a capirne le infinite possibilità di personalizzazione che si possono ottenere dando libero sfogo alla creatività”, continua Fusco Girard, che per ampliare la portata del marchio guarda “con un occhio speciale al mercato domestico e a quello asiatico. Essendo leader mondiali, siamo presenti in tutti e cinque i continenti”, ma naturalmente per l’azienda lombarda “l’obiettivo è quello di continuare a crescere in tutti i mercati”.
La collezione Autunno-Inverno 2022/23 delle pellicce ecologiche di Redaelli Velluti abbina le procedure produttive tradizionali del velluto a tecnologie d’avanguardia. Lana, mohair, alpaca e viscosa certificata FSC (proveniente da foreste gestite in maniera responsabile secondo severi standard ambientali, sociali ed economici), ma anche fibre sintetiche come l’acrilico di provenienza giapponese, sono solo alcune delle fibre con cui sono state realizzate le nuove creazioni dell’azienda lecchese.
“Rovio” è la fake fur più pesante di questa stagione, con una lunghezza di pelo maggiore di 3 cm e una struttura di fondo molto densa. Una collezione versatile, proposta sia in diversi colori dettati dalla ricerca di tinti in filo per il pelo (nero, senape, grigio mélange per effetto lupo) oppure dalla possibilità di tingere il pelo del colore desiderato (rosso ottenuto a partire dal bianco e verde ottenuto a partire dal grigio) o ancora tramite disegnature stampate per ottenere eccentrici effetti tie dye o estrosi effetti spruzzo.
La pelliccia ecologica più leggera è interpretata invece da “Colorado”, caratterizzata da un pelo corto e densissimo e per l’estetica assimilabile al cavallino, completamente personalizzabile grazie a stampa, spazzolatura, tamponatura e goffratura.
Redaelli è il più grande produttore di velluto in Europa, sia per l’abbigliamento (che rappresenta circa il 65% delle vendite) che per l’arredamento, In passato, la società ha acquisito lo specialista tedesco del velluto Girmes, insieme al suo marchio specializzato in velluto a coste Niedieck, spostando tutta la produzione tra l’Italia e gli stabilimenti dell’azienda situati in Repubblica Ceca.
L’artigianalità di Redaelli si combina a tecnologie d’avanguardia e all’impiego di telai storici (risalenti all’800 ed ereditati dall’acquisizione di Girmes) riattualizzati e ingegnerizzati per lavorazioni che oggi sarebbero impossibili da eseguire. Alcune sue lavorazioni richiedono tempi molto dilatati, tanto da permettere di creare solo 2 metri di velluti all’ora.
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